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"Sempre parlerò a Ginevra di te". Lettera al marito scomparso dopo la nascita della loro figlia

Il legame di Francesca e Federico spezzato da un tragico incidente nello scorso mese di luglio. La piccola è nata a novembre, lei ha scritto un ricordo e ha deposto un fiocco rosa dove lui è morto.

Federico Nappi, scomparso in un incidente a soli 32 anni, assieme alla moglie Francesca Lazzeri

Federico Nappi, scomparso in un incidente a soli 32 anni, assieme alla moglie Francesca Lazzeri

PIETRASANTA (Lucca)

Ha fatto commuovere un’intera città quando a luglio un destino crudele le ha strappato via l’amore della sua vita insieme ai loro progetti. Soprattutto il più bello e importante: la nascita della creatura che aveva in grembo. Sogni e magie interrotti bruscamente da un maledetto incidente sul lavoro. Il suo Federico, socio di una ditta specializzata nella cura del verde, dopo aver eseguito lavori di manutenzione per conto del Comune, era rimasto schiacciato dal trattore mentre faceva ritorno in città. Nonostante lo strazio di un dolore così immenso, lei, Francesca, aveva dato l’ultimo saluto al suo compagno promettendogli pubblicamente che alla loro bimba in arrivo avrebbe raccontato ogni giorno di lui. Quel giorno, era il 4 luglio, il Duomo di Pietrasanta straripava di gente con il volto rigato dalle lacrime. Tutti a chiedersi il perché di tragedie simili, e allo stesso tempo ammirati dalla forza d’animo di una ragazza che ha saputo far prevalere la luce della speranza, la vita che trionfa sul buio della disperazione. Ed è stato proprio così. In questi cinque mesi Francesca Lazzeri ha preparato la venuta al mondo della piccola consapevole della missione che il destino le aveva messo davanti.

Il 22 novembre la piccola Ginevra è nata e Francesca ha mantenuto la promessa. Ha preso un fiocco rosa e l’ha portato nel punto in cui il 1° luglio il suo grande amore, Federico Nappi, ha perso la vita a soli 32 anni. Quel mattino, accompagnata dai genitori, era accorsa sul posto col cuore in gola quando aveva saputo dell’incidente. Federico, insieme ai colleghi della ditta “Il Miglior verde“, aveva eseguito alcuni lavori di manutenzione per conto del Comune nelle piane sotto la Rocca di Sala, che dall’alto sovrasta il centro storico. Ma nel rettilineo dopo l’ultima curva il mezzo è uscito di strada ed è rovinato giù a valle per poi finire la sua corsa contro un ciliegio, ribaltandosi e schiacciando lo sfortunato giardiniere. Quell’albero, che oggi non c’è più in quanto rimosso perché a rischio crollo, aveva frenato il trattore, pesante una tonnellata, ma purtroppo aveva fatto da trappola per il giovane, che non ha avuto scampo. Le sue grida di dolore avevano straziato chiunque si trovasse a passeggiare in centro, a partire dai colleghi che in preda alla disperazione avevano tentato in tutti i modi di fare qualcosa. Poi l’arrivo dei soccorritori, le operazioni andate avanti mezz’ora, la fine delle speranze. "Federico ed io eravamo un ’noi’ – aveva detto Francesca dall’altare del Duomo il giorno dei funerali – pieni di complicità e progetti futuri, come se il tempo non avesse mai fine. Ha arricchito la mia vita ogni giorno, lo avrei ascoltato per ore quando mi parlava delle piante. Sono stata fortunata e in questo momento di dolore straziante mi devo aggrappare a Ginevra: voleva così tanto questa bimba, concepita con amore, sarebbe stato il miglior babbo del mondo. Sono terrorizzata, le cose non dovevano andare così, meritavi una vita lunga e felice. Ogni giorno racconterò a Ginevra di te".

Il secondo annuncio lo ha fatto lei stessa a Federico dopo aver collocato il fiocco rosa nel punto in cui il destino le ha cambiato la vita. Lo ha fatto con una lettera che è un concentrato puro di amore, tenerezza e tenacia. "Ciao Amore mio, venerdì 22 novembre 2024, alle 19,03, è nata la nostra bambina: Ginevra Agata Nappi Lazzeri. Quando siamo rimaste sole le ho sussurrato che il babbo non era riuscito a rientrare a casa da lavoro, ma che più di ogni altra cosa al mondo avrebbe voluto essere qui con noi. Le ho detto che è amata. È bellissima e ti assomiglia tanto. Le cose sarebbero dovute essere molto diverse da come sono oggi. Ho fatto metà gravidanza con te e metà senza. Non avevo fretta di finire questo percorso perché era un qualcosa iniziato insieme. Ogni giorno le ho fatto sentire la tua voce, come se tu fossi ancora con noi. Chissà cosa penserà adesso… Come ti ho promesso però ogni giorno le racconterò di te".

Daniele Masseglia