Seravezza contro la Asl: "Intende querelare una nostra consigliera. Il Comune la sosterrà"

A luglio Tessa Nardini aveva lamentato il trattamento all’ospedale "Mio padre, immunodepresso, abbandonato al Pronto soccorso". Raccomandata dei legali del nosocomio e l’ira del sindaco Alessandrini . .

Seravezza contro la Asl: "Intende querelare una nostra consigliera. Il Comune la sosterrà"

A luglio Tessa Nardini aveva lamentato il trattamento all’ospedale "Mio padre, immunodepresso, abbandonato al Pronto soccorso". Raccomandata dei legali del nosocomio e l’ira del sindaco Alessandrini . .

Guerra tra il sindaco di Seravezza e la Asl Toscana nord ovest. A scatenare il pandemonio è la raccomandata inviata alla consigliera di maggioranza Tessa Nardini da parte del dipartimento affari legali dell’Azienda, con la quale si diffida al rilascio di nuove affermazioni e si chiede il ritiro delle dichiarazioni rese, lo scorso luglio, in merito all’esperienza vissuta dal padre al pronto soccorso. Nardini si era infatti appellata alla Regione e aveva lamentato pubblicamente sui social che all’ospedale di Lido di Camaiore l’uomo, immunodepresso, era stato lasciato 24 ore su una barella nello stanzone comune del pronto soccorso, a stretto contatto con malati di ogni tipo, nonostante le raccomandazioni della famiglia e del medico curante. Dopo qualche giorno allo stesso era stata diagnosticata una grave polmonite, tanto da finire in terapia intensiva e da far temere per la sua vita: adesso sta meglio ma la vicenda promette strascichi, alla luce della missiva Asl con cui si richiede di ritrattare le accuse "offensive e diffamatorie" e tali da procurare "apprensione non solo sulla cittadinanza locale ma su tutta quella popolazione che in questi mesi sceglie la Versilia come meta delle vacanze".

Una comunicazione affatto digerita dal sindaco Lorenzo Alessandrini che ha scritto alla dottoressa Maria Letizia Casani, direttore generale dell’Usl Toscana Nord Ovest. "Dei fatti occorsi in quelle ore al pronto soccorso – sostiene il primo cittadino – sono del tutto informato per averli vissuti minuto per minuto in modo indiretto, e so bene che la ricostruzione fatta dall’azienda nella diffida non è rispondente a quello che è accaduto. Sappiamo tutti che il nostro pronto soccorso vive criticità che saranno pure periodiche quanto si vuole, ma che esistono, a tal punto che i sindacati organizzano picchettaggi per questo e i sindaci si interrogano sul da farsi. Tuttavia, in questa vicenda di Tessa Nardini balzano agli occhi alcuni particolari preoccupanti: faccio riferimento al metodo con cui l’azienda, pur nel suo legittimo diritto di difendersi, sguinzaglia i propri uffici legali anticipando la possibilirà di querela ai cittadini che hanno sofferto un disservizio grave, dopo aver perlustrato le loro abitudini private (perché la singolare scelta di mettere in indirizzo “c/o In viaggio con Tessa”, locuzione che appartiene essenzialmente alla sua pagina Facebook?) invece di fare riferimento agli articoli di stampa o alle lettere da lei inviate formalmente alla Regione. A parlare poi non era un politico arrogante ma una figlia ferita, addolorata e sconcertata per il trattamento subito dal padre. Peccato però che assieme a lei l’avvocato dell’azienda abbia messo in pregiudizio anche l’onorabilità dei consiglieri comunali di Seravezza, che sono persone specchiate che non utilizzerebbero mai il proprio ruolo per ottenere risultati privilegiati o per esercitare pressione sulla pubblica opinione. Dunque l’illazione contenuta nella diffida, destituita completamente di fondamento, rappresenta un’iniziativa insultante verso il comune di Seravezza, che non intendo far passare sotto traccia. Porrò questo comportamento aziendale alla prossima Conferenza dei Sindaci e nel caso in cui voleste procedere contro Tessa Nardini, troverete anche da parte del comune di Seravezza resistenza in giudizio".

Francesca Navari