Nel corso del Festival della Salute si sono svolti degli incontri che hanno interessato direttamente la nostra realtà industriale. Il primo focus è stato dedicato alla “Sicurezza nautica e comunicazione” nella quale in direttore di Navigo, Pietro Angelini, ha sottolineato ancora una volta la necessità di accentuare l’implementazione delle risorse tecnologiche: “Il mercato nautico va considerato bene nella sua evoluzione. Certamente andare in barca è sicuro e si può aumentare questo fattore con l’innovazione di processo e la tecnologia. Abbiamo visto che la spinta derivata in questo senso, è arrivata a considerare un dato mai visto prima, e cioè sette anni concentrati in uno soltanto. Che vuol dire? semplicemente che abbiamo ottenuto in poco tempo tutte le risorse tecniche oggi disponibili, per potere avere la massima sicurezza possibile nelle lavorazioni e poi in mare. Un passo in avanti decisivo”.
Pasquale Sgrò, titolare della nota azienda del settore ambientale, sicurezza e igiene del lavoro, ha detto che “Da quarant’anni opero qui e ho visto che i cantieri navali applicano bene la normativa sulla sicurezza, in una situazione di normale attività, valida e controllata. Ho visto purtroppo due decessi causati da cadute dall’alto, e pochi infortuni di grave entità. Le industrie più importanti, così come le piccole aziende che entrano nelle fabbriche, sono abilitate a lavorare solo se in regola, e per questo vanno ringraziati per l’applicazione attenta delle normative i datori di lavoro, i sindacati, i lavoratori stessi”.
A margine dell’incontro, il vice presidente nazionale di Confindustria Nautica, Maurizio Balducci, ha affrontato il problema delle forniture alle aziende del settore, questione globale con carenze e ritardi innescati dalla ripresa della domanda di materie prime e semilavorati con la ripresa post lockdown: “E’ vero, confermo che oggi occorre una attenta pianificazione delle forniture relative ai progetti già in corso per il 2023-2024. La corretta gestione della filiera degli acquisti, che avviene a cascata da noi cantieri verso la grande catena di aziende che operano per la nautica, è una sfida che ci tiene impegnati e che in alcuni casi impone di fare magazzino sui prodotti che si prevede possano essere in futuro di difficile reperimento.”
Non è sicurezza sul lavoro, ma sicurezza generale, l’annoso problema dell’insabbiamento del porto. Confindustria Nautica ha chiesto “un incontro col presidente della regione, Giani, per cercare soluzioni veloci al problema, che per altro non è il solo presente in porto. Ad esempio, un handicap non da poco, che va risolto presto, è quello della mancanza di elettrificazione di alcune banchine operative”.
Walter Strata