S’incatenano per i pini di via Savi. Ambientalisti contestati dai residenti

Gli abitanti della zona esausti per le condizioni dell’asfalto. Italia Nostra minaccia di bloccare tutto

S’incatenano per i pini di via Savi. Ambientalisti contestati dai residenti

Gli ambientalisti di Italia Nostra che si sono incatenati ai pini di via Paolo Savi

Uno dopo l’altro, i grandi pini che facevano ombra, e davano respiro, all’ultimo isolato verso il mare di via Paolo Savi hanno iniziato a “cadere“ sotto i colpi delle motoseghe. Intervento preliminare per il rifacimento della strada programmato dall’amministrazione Del Ghingaro già prima dell’estate, "che – aveva spiegato l’assessore ai lavori pubblici Federico Pierucci – prevede la completa asfaltatura del manto stradale e il rifacimento dei marciapiedi", sollevati dalle radici degli alberi che premono per allungarsi. Ma "Se i tagli non verranno sospesi", Italia Nostra è pronta ad “allungare“ una denuncia alla Corte dei Conti "Perché ogni albero, anche urbano, possiede un valore economico oltre a quello ambientale" spiegano gli attivisti dell’associazione presieduta da Adolfo Lippi.

Secondo l’associazione gli abbattimenti in corso sono infatti " irregolari, perché non motivati dallo stato di pericolosità dei pini". Si fa riferimento alle perizie dall’agronomo, allegate all’autorizzazione ai lavori, che "non sono conformi ai criteri del protocollo Sia sulla valutazione di stabilità degli alberi" spiega l’ingegner Antonio Dalle Mura, storica anima di Italia Nostra. Secondo l’analisi "solo due pini – prosegue Andrea Lami – sono collocati in classe D", vale a dire irrecuperabili e dunque a rischio cedimento, "per tutti gli altri – insiste – l’abbattimento è ingiustificabile".

Spaccato, come l’asfalto in via Savi, anche il sentimento di fronte a quel paesaggio destinato a cambiare per sempre. E così durante il presidio degli attivisti di Italia Nostra, che ieri mattina per protesta si sono incatenati ad un pino, è nata anche un’accesa discussione con alcuni operatori e residenti della strada, che sostengono invece la necessità di un intervento radicale "per la sicurezza della circolazione". "Oggi – ha replicato Italia Nostra – esistono tecnologie collaudate di ancoraggio delle radici che consentono, posto che ci sia la volontà politica, di preservare la stabilità degli alberi e nel contempo tutelare l’integrità del manto stradale". E citano, fra gli altri, l’esempio della parallela via Virgilio "dove la strada è stata rifatta lasciando al loro posto i pini".

Considerata poi "inopportuna" la decisione dell’amministrazione, su impulso del perito agronomo, di sostituire i vecchi pini con giovani oleandri. "Un oleandro – conclude Italia Nostra –, in termini di capacità di ombreggiamento, di produzione di ossigeno, di assorbimento di Co2 e di polveri sottili, non è nemmeno lontanamente paragonabile ad un pino adulto. Tra le altre cose, in questi anni particolarmente caldi e aridi, il pino tra gli alberi urbani è quello che mostrato maggiore resistenza. Una risorsa ambientale che andrebbe preservata".