
La sindaca Simona Barsotti durante un consiglio comunale: la seduta sul dissesto dell’ente è ancora oggetto di dibattito
L’unico dato certo è che il Comune è uscito dal dissesto e può ora saldare i creditori e assumere nuovo personale: quelle di Alberto Coluccini sono soltanto farneticazioni". Con queste parole Pd, Sinistra Comune e Orgoglio Massarosa replicano al consigliere di minoranza, nonché ex sindaco, in merito alla vicenda del presunto debito per 2 milioni di euro che secondo Coluccini sarebbe lo scotto da pagare per l’uscita dell’ente dal dissesto. "Dichiarazioni che non meriterebbero risposta – scrivono le tre forze di maggioranza – se non contribuissero a inquinare il discorso pubblico. E allora cominciamo con alcuni fatti semplici: l’atto che il consiglio comunale è stato chiamato a votare è un atto dovuto previsto dalla legge, obbligatorio per tutti i comuni che escono dal dissesto. I 2 milioni di cui parla Coluccini sono istanze non ammesse dall’Organo straordinario di liquidazione. Non è vero che la maggior parte si riferiscano ad interessi di mora: sono solo 6 istanze su 99. Le altre sono istanze illegittime e che Osl ha certificato che il Comune non deve a nessuno. L’opposizione, con Coluccini in testa, dimostra quindi per l’ennesima volta di essere o in malafede oppure di non sapere proprio di cosa parla, anche se non siamo certi che entrambe le cose possano escludersi".
La maggioranza, al contrario, rivendica il fatto che il dissesto di Massarosa sia "il primo in Italia che chiude in positivo" e ricorda che il bilancio preventivo "dà una nuova prospettiva al Comune con il mantenimento dei servizi e nuovi ingenti investimenti: il ’già sindaco’ butta come al suo solito tutto in caciara per confondere i cittadini e per nascondere i danni che lui, insieme a Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia, hanno fatto a questo Comune". Il centrosinistra entra poi nel merito del presunto debito sollevato dall’ex sindaco: "Coluccini finisce per confondersi da solo: prima si straccia le vesti per circa 2 milioni di euro che il Comune invece non dovrà pagare, come bene ha spiegato il dirigente della ragioneria durante il consiglio comunale. Poi, dopo aver compreso lo scivolone, decide di intestarsi i meriti dell’uscita dal dissesto, proprio lui che il Comune al dissesto ce l’ha portato e che già ha ricevuto il ben servito dalla politica e dai cittadini ormai tre anni fa".
Quindi la chiosa finale per spazzare via ogni dubbio sulla tenuta delle finanze dell’ente. "Di fronte alle difficoltà del centrodestra, rimasto solo nell’ultimo consiglio a difendere le proprie scelte sul dissesto vista l’assenza di Coluccini – concludono – l’unico dato politico è che il Comune esce dal dissesto con oltre 6 milioni, liquidi che rientrano nelle casse in aggiunta ai 9 milioni già presenti. Queste risorse permetteranno di saldare i creditori e di offrire ai cittadini un ente sano, capace di assumere personale, contrarre mutui e investire nel territorio".