REDAZIONE VIAREGGIO

Siringhe usate e resti di bivacchi C’è chi chiede le telecamere

In questi giorni freddi ma di sole, dove la temperature massime sono già godibili, le famiglie sono tornate in pineta a passeggiare con i bambini, i runner ad allenarsi, gli anziani a passeggiare. E tutto ciò avviene in mezzo a siringhe usate e resti di bivacchi. E’ questa la situazione che va dal bar Il Chioschino davanti al Tabarracci fino al parco giochi, aperto anche in questo gelido inverno. In mezzo al fogliame è facile imbattersi in siringhe usate, con tutti i pericoli del caso, e trovare un posto dove sedersi senza rischiare nulla è una vera impresa. Infatti le panchine sono invase da sporcizia, soprattutto bottiglie di birra, cartine per fumare le canne, pacchetti di sigarette finite, scatole di medicinali di ogni tipo, taglierini, coltelli e quello che rimane dal “taglio della cocaina”. Ossia il procedimento per rendere pura “la bamba”, che si sta diffondendo tra i giovani d’oggi: attraverso ammoniaca o acqua e bicarbonato viene eliminato il famoso taglio con cui gli spacciatori allungano la polvere bianca per guadagnare di più: anfetamine, polvere di intonaco, etc. Quindi è facile trovare bottiglie di plastica bucate per aspirare il fumo. Nonostante i grandi sforzi della forze dell’ordine, che viaggiano a suon di arresti di pusher in pineta, il polmone verde di Viareggio continua ad essere il luogo prediletto per drogarsi, fatto che mette a rischio anche l’incolumità dei cigni del Laghetto, dove servono urgentemente telecamere di sicurezza.

D.P