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Smaltimento illecito rifiuti Assolti Bianchi e Parenti

I fatti risalgono al 2018 e sono legati agli interventi all’asilo nido “Scubidù“. L’avvocato: "L’Asl non aveva informato il Comune su possibile presenza amianto".

Smaltimento illecito rifiuti Assolti Bianchi e Parenti

Assolti perché il fatto non costituisce reato. La sentenza emessa dal giudice del tribunale di Lucca Riccardo Nerucci scagiona l’ingegner Filippo Bianchi e Michele Parenti, all’epoca dei fatti, rispettivamente, responsabile lavori pubblici e manutenzioni e dirigente del Comune, dall’accusa di smaltimento illecito di rifiuti speciali pericolosi in merito ai lavori di adeguamento antincendio dell’asilo nido “Scubidù“ di Città Giardino. L’inchiesta risale al 2018, quando il cantiere fu sospeso dopo che l’Asl rilevò la presenza di fibre di amianto nel mastice che fissava la pavimentazione in linoleum, rimossa durante i lavori.

Le ulteriori indagini di Asl e Arpat, coordinate dalla Procura, portarono al rinvio a giudizio di Bianchi e Parenti, difesi rispettivamente dagli avvocati Debora Ianniello ed Enrico Marzaduri. Il processo, partito lo scorso marzo, ha avuto il suo epilogo tre giorni fa. "Nel 2015 – spiega Ianniello – l’Asl aveva inviato una comunicazione ai comuni della Versilia annunciando la possibile presenza di amianto nei componenti in vinile o linoleum dei plessi. Ma l’informativa non è mai giunta all’ufficio lavori pubblici di Pietrasanta: nessuno poteva anche solo dubitare della necessità di smaltire in modo differente la pavimentazione del nido". Bianchi – oggi assegnato alla verifica dello stato d’attuazione delle linee di mandato del sindaco per gli interventi sul territorio e al coordinamento dei fondi Pnrr – è soddisfatto: "La sentenza conferma la buona fede del nostro operato e rende giustizia alla sensibilità che il Comune ha da sempre per la corretta gestione ambientale di materiali e risorse".