FRANCESCA NAVARI
Cronaca

Soccorrere le persone affette da autismo. Il corso per bagnini

Come riconoscere una persona con autismo e, soprattutto, cosa fare in una situazione di emergenza? La società nazionale salvamento di...

La Società Salvamento di Forte dei Marmi lancia un corso di formazione davvero innovativo riservato ai bagnini di salvataggio

La Società Salvamento di Forte dei Marmi lancia un corso di formazione davvero innovativo riservato ai bagnini di salvataggio

Come riconoscere una persona con autismo e, soprattutto, cosa fare in una situazione di emergenza? La società nazionale salvamento di Forte dei Marmi il 24 aprile alle 21 a Villa Bertelli lancia un corso di formazione davvero innovativo per bagnini al fine di istruirli a comprendere le strategie utili e le modalità comunicative da adottare nel soccorso delle persone con disturbi dello spettro autistico. "L’obiettivo – spiega il docente di salvamento Gianluca Genovali – è di supportare chi assiste durante la balneazione queste persone, dimostrando così l’impegno dei bagnini nel prendersi cura di chi si trova in difficoltà. È bello vedere come si uniscano le competenze professionali degli operatori del settore con quelle dei soccorritori con un forte senso di umanità e solidarietà. Rimuovendo gli ostacoli e promuovendo l’inclusione sociale. Le caratteristiche dell’autismo sono già invalidanti in situazioni di quotidianità, possono diventare veri e propri ostacoli di fronte alle emergenze, provocando reazioni comportamentali imprevedibili, bizzarre o addirittura aggressive che possono mettere a repentaglio la sicurezza propria e altrui". Durante un’emergenza le persone con autismo potrebbero reagire in modo inconsueto o bizzarro, ad esempio: non riconoscere il pericolo e risultare stranamente calmi o indifferenti; al contrario, non riuscire a controllarsi e avere atteggiamenti auto o etero aggressivi o entrare in crisi di agitazione psico-motoria; entrare in forte stato d’ansia; non identificare i soccorritori e quindi spaventarsi, fuggire alla loro vista e non collaborare; dar vita a stereotipie verbali o motorie (forti dondolamenti, vocalizzi, sbattere oggetti, ecc..). "Ecco che – prosegue Genovali – se c’è la possibilità di farsi aiutare dai familiari, meglio prediligere un approccio mediato da loro; Il soccorritore deve mantenere un’espressione serena, rimanendo calmo"

Fra.Na.