Spaccata al ristorante. Aperto da quattro giorni

Il cartello dei proprietari: "Se avete bisogno, la prossima volta chiedete"

Spaccata al ristorante. Aperto da quattro giorni

Spaccata al ristorante. Aperto da quattro giorni

Spaccata al nuovo locale "Città Giardino" sul viale Buonarroti, inaugurato da appena quattro giorni. Ignoti utilizzando un mattone (rinvenuto poi all’ingresso) hanno letteralmente mandato in frantumi la porta di accesso e, una volta all’interno, hanno portato via il registratore di cassa per poi darsi velocemente alla fuga. "Abbiamo chiuso il ristorante all’1,30 – racconta Alessandro Ghilarducci, uno dei titolari – e alle 3 mi è scattato l’alert dell’allarme ma, inizialmente, non ho dato peso alla cosa. La mattina presto è stato il proprietario dell’antistante circolo tennis a chiamarmi. Fortunatamente, a parte la porta andata distrutta, non sono stati fatti danni all’’interno e non è stato rubato niente di quanto esposto". I proprietari non si sono sgomentati e ci hanno messo un pizzico di ironia: ieri mattina campeggiava la scritta "Per favore, se avete bisogno, chiedete. La direzione". "Città Giardino" è stato inaugurato il 30 giugno scorso, rappresentanto la ripartenza del fondo storico dell’ex ristorante Massimo, uno dei locali simbolo della città per 45 anni tempio del gusto e indiscussa espressione della cucina locale, che poi ha chiuso per tentare poi una seconda vita con nuova gestione. Da anni quell’immobile di fronte alla Pineta di Ponente era in abbandono totale. Adesso alla guida di questa nuova avventura ci sono due noti imprenditori viareggini: Giulio Barsottelli e Alessandro Ghilarducci che hanno deciso di scommettere su quel luogo che mantiene un forte sapore e legame con Viareggio. Barsottelli, con la sua esperienza gastronomica segue la parte food, mentre Ghilarducci ha seguito il restyling e l’originale allestimento di "Città Giardino".

Qui ogni angolo riserva una sopresa: tra sedie volutamente spaiate, maxi cartelli stradali utilizzati alla stregua di oggetti di design, fino a sgabelli colorati e a quella costante tinteggiatura di rosso che garantisce continuità agli interni. "Una delle novità più interessanti – evidenziano i titolari – è che sono stati assunti tutti i ragazzi che formavano lo staff dell’ex Telepizza, in modo da riproporre a tavola le pizze fatte dallo storico pizzaiolo Furio che nel 1990 fondò il primo delivery del settore. Oggi investire non è una scelta facile ma l’abbiamo fatto per dare un segnale ad una città che ha potenzialità e che sta vivendo un nuovo positivo capitolo. Il nostro sarà un locale per esaltare la tradizione di piatti locali ma anche per favorire l’aggregazione"

Francesca Navari