
Per scoraggiare lo spaccio, giornalmente le forze dell’ordine svolgono dei controlli di routine nelle Pinete. Attività che ciclicamente viene rafforzata con interventi straordinari (foto Umicini)
Viareggio, 13 aprile 2025 – L’auto della Municipale attraversa lentamente il viale Cadorna. Appena il tempo di scivolare fuori dalla Pineta, di affacciare il cofano sulla via Marco Polo, che i pusher riprendono le loro postazioni e il loro mercato. Interrotto giusto nel tempo di quel controllo di routine. Con le sentinelle che in bicicletta “pattugliano“ i perimetri del parco e gli spaccini, l’ultimo anello del narcotraffico, che confezionano sulle panchine le dosi di stupefacente, recuperato tra i cespugli o ai piedi degli alberi, per piazzarle ai clienti. In un viavai continuo.
“Succede così ogni giorno”, ormai da anni, racconta una donna a passeggio col cane. Testimonianza fotocopia di altre testimonianze. Succede nel silenzio; fin quando in Pineta non accade qualcosa che fa rumore. Come l’episodio di mercoledì, quando un gruppo di studentesse di seconda media, a lezione di orienteering, è stato accerchiato ed infastidito, anche con allusioni, da un gruppetto di pusher. E allora si solleva l’indignazione, si aprono discussioni, si invocano provvedimenti e controlli, si cercano strade e soluzioni per liberare le Pinete dalla droga. Così, da anni.
Sulla questione interviene il consigliere regionale della Lega Massimiliano Baldini. “In molti – racconta – mi hanno fermato parlandomi della necessità di chiudere la Pineta di Ponente la notte, per impedire lo spaccio”. E lo stesso ex vicesindaco Franco Pulzone ha rilanciato l’idea di coinvolgere in un progetto di questo tipo i commercianti che operano nel parco cittadino.
“Non so se vi possono essere idee migliori – dice l’esponente della Lega – ma è sicuramente un’ipotesi da valutare. Perché anche a livello comunale dobbiamo aiutare polizia e carabinieri e concorrere a porre fine a questa piaga indecente”.
E insiste: “È necessario che il Comune di Viareggio prenda atto che la situazione di diffuso e costante spaccio di droga alla luce del sole in Pineta di Ponente non è più tollerabile. Non è più sopportabile che questo parco cittadino, frequentato dalle famiglie e dai giovanissimi, sia ormai nelle mani e sotto il controllo dei pusher”.
Per Athos Pastechi “solo vivendo i nostri parchi possiamo tentare di allontanare questi traffici”. Per questo propone di organizzare delle passeggiate, anche notturne, con cittadini. “E non chiamatele ronde” si raccomanda. “Io – coinclude – mi impegnerò a farlo per la Pineta di Levante”.