REDAZIONE VIAREGGIO

Emergenza coronavirus: spiagge libere chiuse? "Per i camping sarebbe la fine"

Il presidente dell’Associazione Montemagni chiede sostegni allo Stato e al Comune: "Stop tassa di soggiorno, Tari tutta da rivedere"

Michele Montemagni al suo camping "Bosco Verde" un anno fa

Viareggio, 20 aprile 2020 - In mezzo alla crisi dell’economia turistica, o per meglio dire la scompara provvisoria, ci sono anche i campeggi che a Viareggio e Torre del Lago, negli ultimi 20 anni, hanno contribuito a poco più della metà del milione di presenze turistiche annuali. Michele Montemagni, presidente regionale di Assocamping Confesercenti, chiede sostegni come finora hanno fatto albergatorie balneari ma, evidentemente per carenze organizzative, non i ristoratori. «Per l’estate 2020 l’ipotesi migliore sarà un crollo di presenze del 70% – osserva Montemagni – Quella peggiore è la cancellazione dell’intera stagione. I costi per le imprese invece sono certi, se qualcuno non interviene con un sostegno concreto alla categoria. Servono interventi immediati per salvare il salvabile. Si parla di fase 2 e di svolgere interventi di manutenzione. Ma non c’è certezza per l’inizio della stagione e anche noi dipendiamo a doppio filo al destino delle spiagge libre su cui grava l’ipotesi catastrofica della chiusura per l’impossibilità di controlli. Bisogna muoversi su due binari distinti. Il primo riguarda i tributi che competono ai Comuni come la Tari. Fino ad ora si è parlato di slittamento ma non di ricalcolo. Posticipare, come ha fatto il Comune di Viareggio, vuol dire spostare il problema di qualche mese ma non risolverlo. I campeggi pagano a metri quadri e non su rifiuti prodotti. Quindi paghiamo cifre molto anche senza clienti. Questo meccanismo per il 2020 va rivisto completamente. Non potremo infatti pagare le attuali tariffe. A livello nazionale, poi, occorre modificare il credito di imposta del 50%, percentuale bassa, per sanificazione e dispositivi di protezione". «Quanto alla fase 2 – aggiunge Montemagni – è necessario individuare in modo dettagliato e preciso i protocolli da adottare in vista della stagione estiva e i tempi di apertura delle nostre strutture ricettive. Senz’altro il valore aggiunto di campeggi e villaggi turistici è rappresentato, oggi più che mai, dai grandi spazi. Le strutture ricettive all’aria aperta sono paragonabili a grandi parchi, in cui l’incidenza dei volumi chiusi è minima rispetto alla superficie della struttura e dove il metro interpersonale può essere ampiamente rispettato. Ma prima di pensare alla ripartenza bisogna che il governo intervenga con provvedimenti concreti e incisivi a cominciare con la dichiarazione dello stato di emergenza del settore, e poi la sospensione dei canoni demaniali, l’esenzione di Tari e Imu fino agli sgravi contributivi per nuove assunzioni. E il Comunhe cancelli la tassa di soggiorno". © RIPRODUZIONE RISERVATA