Viareggio è il primo Comune in Toscana a portare all’approvazione del consiglio comunale la “Carta etica per il superamento dei divari e delle discriminazione di genere nello sport”: il documento, presentato congiuntamente dagli assessori Sara Grilli (welfare) e Rodolfo Salemi (sport), è redatto dall’Associazione Nazionale Atlete.
Si tratta di un atto con il quale l’amministrazione si impegna ad adottare e a divulgare buone prassi per la promozione e la crescita dello sport femminile e favorire la valorizzazione delle donne atlete, dirigenti e tecniche. "Un atto che abbiamo voluto portare all’approvazione del consiglio in una giornata importante come il 25 novembre – sottolinea l’assessore al welfare Sara Grilli – e che sottolinea ancora una volta come la violenza contro le donne sia spesso figlia del divario fra i generi che ancora oggi esiste nel nostro Paese".
"Viviamo in un territorio ‘fortunato’ – aggiunge l’assessore allo Sport Rodolfo Salemi – dove lo sport e le associazioni sportive sono vive e parte integrante della comunità. Esserlo con parità di opportunità fra i generi, con l’attenzione massima all’uguaglianza e all’educazione contro la violenza, sarà uno dei valori aggiunti delle nostre realtà. Realtà che ringrazio perché sono certo che accoglieranno questa carta con l’entusiasmo che sempre le contraddistingue".
Nello specifico, la carta promuove l’abbattimento di ogni stereotipo e pregiudizio, incoraggiando in particolare le bambine e i bambini a interessarsi e praticare qualsivoglia disciplina sportiva. Inoltre, favorisce il diritto delle bambine e dei bambini a poter scegliere la disciplina sportiva da amare e praticare, in tutte le possibili declinazioni, in veste amatoriale o agonistica, dall’infanzia alla piena maturità, siano essi in condizioni di piena abilità o di disabilità.
Tra le altre cose, il Comune si impegna ad adottare e a divulgare buone prassi per la promozione e la crescita dello sport femminile, compresa l’adozione di un linguaggio inclusivo e non discriminatorio. Istituisce poi un tavolo di lavoro permanente, tramite un protocollo d’intesa con la rete dei centri antiviolenza, a cui sono invitati i "responsabili contro abusi, violenze e discriminazioni" delle associazioni e società sportive che operano sul territorio, istituiti allo scopo di prevenire e contrastare ogni tipo di abuso, violenza e discriminazione sui tesserati. Verrà inoltre istituito un evento, un premio o un appuntamento dedicato allo sport femminile.
Qualche numero: nel 2021 hanno praticato sport con continuità il 27,9% degli uomini contro il 19,6% delle donne nella popolazione dai 3 anni in su. E il divario, in base a quanto emerge dai dati dell’Istat, cresce man mano che si entra nell’età adulta. Non solo: nel 2020, su 4 milioni e 219 mila atleti tesserati alle 44 federazioni sportive nazionali e alle 19 discipline sportive associate. solo il 28,2 per cento era costituito da atlete.