Sant’Anna di Stazzema, il sindaco non invita il governo. Bonaccini contro La Russa: “Inadeguato al suo ruolo”

La 79esima commemorazione dell’eccidio. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella: “Un dovere ricordare la strage”

Il presidente della regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini alla commemorazione dell'eccidio di Sant'Anna di Stazzema (Foto Umicini)

Il presidente della regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini alla commemorazione dell'eccidio di Sant'Anna di Stazzema (Foto Umicini)

Sant’Anna di Stazzema (Lucca), 12 agosto 2023 – È il giorno della 79esima commemorazione dell’eccidio di Sant’Anna di Stazzema. Il primo messaggio arrivato nella mattina di oggi, sabato 12 agosto, è stato del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che in una nota ha voluto sottolineare come sia “un dovere per la nostra comunità ricordare quanto avvenne settantanove anni or sono a Sant'Anna e nelle altre frazioni di Stazzema”. 

Il messaggio di Mattarella

"Sant'Anna di Stazzema – ha ricordato il presidente Mattarella – è uno dei luoghi simbolo della tragedia della Seconda Guerra Mondiale in cui affondano le radici più profonde dei valori della Costituzione repubblicana. Un luogo di memoria, di dolore immenso, insensato e ingiustificabile, divenuto emblema di riscatto civile, di ribellione alla violenza più feroce e disumana, di solidarietà, di ricostruzione morale e sociale”.

"I militari nazisti delle SS, sostenuti da fascisti locali – ha sottolineato ancora il presidente della Repubblica – misero in atto una delle stragi più efferate del conflitto. Fu un massacro di vite innocenti. Donne, anziani, bambini - ben oltre cinquecento - vennero uccisi senza pietà. Tanti i corpi bruciati e resi irriconoscibili”, “L'Europa - ha osservato Mattarella - toccò il fondo dell'abisso. Neppure l'infamia della rappresaglia poteva giustificare lo sterminio, la strategia dell'annientamento. Da quegli abissi sono ripartiti il cammino del popolo italiano e del Continente europeo e spetta a ciascuno custodire e consegnare il testimone della memoria alle generazioni più giovani perché possano essere consapevoli protagoniste di un futuro responsabile in cui non siano più messi a rischio i valori della persona umana”. 

(Foto Umicini)

Il sindaco non ha invitato esponenti del governo

Polemica per quanto deciso dal sindaco di Sant’Anna di Stazzema. Il primo cittadino Maurizio Verona non ha invitato nessun esponente del governo. E al Fatto Quotidiano ha spiegato: “Se vogliono, vengano loro. Mi facciano un colpo di telefono che gli organizzo una guida. A chi si vanta di tenere in casa i busti del duce farebbe bene a farsi un giro in questi posti”. 

Bonaccini contro La Russa: “Inadeguato al suo ruolo”

Presente all’orazione solenne della cerimonia del 79esimo anniversario della strage, il presidente della regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini: “Ricordo l'aggressione ad alcuni ragazzi di un liceo di Firenze, colpiti da membri di un'associazione di estrema destra, con il ministro dell'Istruzione che condannò più la reazione della preside che l'aggressione stessa. C'è stato un manager di una partecipata pubblica che ha pensato bene di usare il discorso di Benito Mussolini dopo l'omicidio Matteotti in una lettera inviata al Consiglio di amministrazione. E c'è un presidente del Senato (Ignazio La Russa, ndr) che non fa mistero, anzi si vanta di esporre con orgoglio in casa cimeli fascisti, dimostrando la sua totale inadeguatezza al ruolo così importante che ricopre”.

Verona: “La storia non sia manipolata”

Durante la commemorazione il sindaco Maurizio Verona ha preso parola e sottolineato come “contro la cultura dell'odio e del revisionismo servano leggi nuove, perché la propaganda fascista è un reato. Ma serve anche una cultura della memoria”. “Gli anni di distanza ci avrebbero dovuto permettere di raggiungere una memoria comune – ha sottolineato ancora il primo cittadino – perché fondata sui valori della nostra Carta Costituzionale, cosa a cui invece non siamo mai addivenuti per una precisa volontà politica, di equiparare le vittime, di fare un unico conto del dolore, inquinare la memoria con lo scopo di travisare la storia, manipolarla. Sono 80 anni che accade ed oggi accade ancora, e sempre più spesso, e raggiunge picchi di un vero e proprio bombardamento mediatico, che non risparmia nemmeno le più alte cariche dello Stato”. “In questo contesto a mio parere - ha aggiunto il sindaco - va letta anche l'inaccettabile uscita di Marcello de Angelis, responsabile della comunicazione istituzionale della Regione Lazio, che sulla strage di Bologna del 2 agosto 1980 ha sostenuto di sapere per certo che ‘con la strage di Bologna non c'entrano nulla Fioravanti, Mambro e Ciavardini’. Non è un'opinione, nel momento in cui il presidente Mattarella ha riconosciuto la matrice sovversiva e fascista”.

Nardini: “C’è chi racconta che il fascismo ha fatto cose buone”

Duro anche il commento di Alessandra Nardini, assessora alla memoria della Regione Toscana, dal Sacrario di Sant’Anna di Stazzema: “Oggi bisogna ricordare l'abisso che ha toccato l'uomo nella storia moderna. Non possiamo non ammettere che il nostro Paese non ha saputo fare i conti con la nostra storia, a differenza di altri Stati. E penso alla Germania. Perché ancora oggi c'è chi prova a raccontare che il fascismo ha realizzato anche cose buone. Invece Il fascismo è stata una dittatura che ha provocato orrori come la strage che oggi ricordiamo".

"È stato odio, devastazione e olio di ricino - ha aggiunto Nardini -. I fascisti accompagnarono i nazisti in questi luoghi e insieme a loro (come ha ricordato il sindaco di Stazzema) compirono centinaia di vittime. E allora non possiamo tollerare che quella storia, di quegli anni bui e vergognosi, qualcuno provi a riscriverla e rinnegarla. Nel nostro Paese non c'è spazio per nessun tentativo di negazionismo e revisionismo”. “Purtroppo però - continua Nardini - assistiamo a frasi vergognose pronunciate perfino dalla seconda carica più alta dello Stato, che ha detto quelle frasi vergognose sull'attentato di via Rasella, così come non è accettabile riconoscere la matrice fascista della strage della stazione di Bologna, o pensare di poter intitolare in nome della pacificazione nazionale, come accadrà a pochi chilometri da qui, nella nostra Toscana, a Grosseto, una strada a Berlinguer e una ad Almirante come se fossero stati tutti uguali: chi si oppose al fascismo e chi invece decise di aderirvi”.

Ceccardi: “Dovere ricordare, ma non strumentalizzare”

Tuona contro le strumentalizzazioni l’europarlamentare della Lega Susanna Ceccardi: “Di fronte a un orrore di queste dimensioni, è doveroso ricordare quanto accaduto e tramandarlo innanzitutto alle giovani generazioni, affinché comprendano pienamente i valori della libertà e della democrazia. Altrettanto doverosamente, le figure istituzionali di ogni livello dovrebbero evitare di speculare persino sugli eccidi, di fare bassa strumentalizzazione politica sulla pelle di centinaia di vittime innocenti”.