FRANCESCA NAVARI
Cronaca

Stazzema perde Valentina. Scompare a 97 anni una delle ultime superstiti

Sedicenne scampò alla strage nascondendosi in una grotta con la famiglia. Fu lo zucchero a salvarli tutti: fece smettere di piangere la sorellina Nella.

Una donna in preghiera davanti al monumento che ricorda le vittime

Una donna in preghiera davanti al monumento che ricorda le vittime

Si infilò nel buco di una miniera con la famiglia per sfuggire ai colpi di mitragliatrice. E portò con sè dello zucchero per zittire la sorellina e non farsi scoprire. Un’altra superstite della strage di Sant’Anna del 12 agosto 1944 è scomparsa, e un’altra storia della forza della vita torna prepotentemente a dare l’esempio. A 97 anni si è spenta Valentina Lazzeri: aveva 16 anni quando la furia nazi-fascista invase e portò la morte in quel borgo di Stazzema e lei si salvò perché fece in tempo a scappare da casa, nella zona delle Miniere dove con la famiglia si era spostata pochi giorni prima. Andò infatti a nascondersi con i fratelli e i genitori, Martino Lazzeri e Agata Ulivi, in un buco di una grotta lì vicino. Con loro anche la sorellina più piccola, Nella: per farla stare in silenzio, così da evitare di essere scoperti dai soldati tedeschi, Valentina si era portata dietro lo zucchero così da imboccare la piccola in attesa che quel passaggio crudele finisse di travolgere Sant’Anna. Non furono scoperti, ma il prezzo fu di assistere inermi a tanto orrore, udendo grida, fucilate e pianti strazianti di chi invocava pietà. Nel drammatico romanzo di vita dei sopravvissuti alla strage emergono sempre storie di grande energia, di attaccamento ad affetti, di solidarietà e, spesso, anche di banale fortuna. Molti di coloro che sono scampati all’azione omicida dei nazisti lo hannp fatto grazie a piccoli fatti (all’apparenza) insignificanti, a gesti altruistici, all’istinto di sopravvivenza che ha aguzzato l’ingegno. "Il fratello Luciano - ricorda l’Associazione Martiri di Sant’Anna di Stazzema - raccontava di aver percorso inutilmente quei luoghi alla ricerca di amici e parenti stretti. Alla fine, come tronchi dilaniati dalle fiamme, contorti ed intrisi di sangue contarono oltre 20 familiari".

Valentina Lazzeri, dopo diversi anni dalla strage, lasciò quei luoghi per avviare una nuova vita: si trasferì giovanissima a Firenze dove conobbe Ottavio Basagni, che poi diventò suo marito. Dalla loro unione sono nati i figli Stefano e Marco. Di quel passato così traumatico ha voluto ricordare pochissimo, portando nel cuore il bagaglio pesante di una ’bambina di Sant’Anna’, tra coloro che da giovanissimi hanno fatto i conti con una realtà lontana dalla dimensione disincantata dell’età. "Nostra madre - racconta Marco Basagni - non ha mai parlato molto di quel giorno. Molti fatti li abbiamo saputi da nostra zia Adele Pardini e da nostro cugino Graziano Lazzeri. C’è però un fatto che amava ricordare: lo zucchero, all’epoca prezioso, che fu fondamentale aver portato con loro nella miniera, perché grazie a quel dolce riuscito a far stare in silenzio la sorellina Nella, smettendo di piangere, e non essere così scoperti dai tedeschi. All’età di circa 21 anni poi si trasferì a Firenze lavorando nella casa di una famiglia con cui è rimasta per tanti anni. Una volta trasferita nel capoluogo toscano ha conosciuto mio padre Ottavio con cui è nata una unione forte che è durata per oltre 50 anni". Ad esprimere cordoglio l’amministrazione comunale di Stazzema, il Parco nazionale della Pace e l’Associazione Martiri di Sant’Anna. La messa funebre in ricordo di Valentina si terrà domani alle 15,30 alla chiesa di San Francesco in Piazza Savonarola a Firenze.

Francesca Navari