L’onda anomala di furti, che quest’estate si è abbattuta nella Macchia, ha spinto le biciclette fuori dal viale sterrato che corre tra la Darsena e la Marina di Torre del Lago, oltre le dune, fino a spiaggiarsi sulle rive della Lecciona. Decine, centinaia nel fine settimana, di biciclette trascinate lungo i camminamenti che portano al mare – posati dal Parco per tutelare il delicato ecosistema dunale dal calpestio – e infine ammassate sui corrimano in legno. E, purtroppo, anche tra i ginepri che puntellano la sabbia.
Un malcostume per necessità, per portare le biciclette fuori dal cono d’ombra in cui, sempre più spesso, agiscono i ladri. E poterle tenere sott’occhio, godendosi la tintarella senza il timore di dover rincasare a piedi. Ma comunque un malcostume, a cui il Parco di Migliarino San Rossore adesso ha deciso di mettere un freno.
In queste ore, proprio in corrispondenza degli ingressi dei camminamenti che portano verso il mare, sono stati piantati i cartelli che vietano l’accesso verso il mare alle biciclette. Per Legambiente si tratta di "Una buona notizia. Perché – spiega il presidente versiliese, Riccardo Cecchini – questa situazione era sfuggita ad ogni controllo"."Il costante passaggio di mezzi contribuisce infatti a degradare i camminamenti che proteggono le dune – prosegue Cecchini –, e troppo spesso abbiamo notato poca attenzione anche nella sosta. Con biciclette legate tra la vegetazione senza alcuna premura per l’ambiente".
Proprio questo divieto, e dunque l’obbligo di esplicitarlo attraverso una cartellonistica chiara, era stato inserito dal Parco nel nulla osta rilasciato al Comune quando, nel pieno della primavera, autorizzò i lavori di sistemazione del sentiero tra le Marine. "In ragione di questo – conclude il presidente di Legambiente Versilia – abbiamo fatto numerose segnalazioni al Parco durante l’estate". Ma solo con l’inizio d’autunno, come i funghi nel bosco, sono spuntati i cartelli.