Viareggio, 8 gennaio 2020 - "Viene voglia di andare ad occupare il Parlamento. In tanti anni siamo sempre stati buoni, ma forse adesso è arrivato il momento di strillare". Così Luciana Beretti, familiare di due delle 32 vittime della strage di Viareggio avvenuta 11 anni e mezzo fa, la notte del 29 giugno del 2009.
a donna ha atteso la sentenza della Cassazione a piazza Cavour, mostrando le foto del figlio e della nuora, Federico Battistini ed Elena Iacopini. "Sono morti in seguito al disastro, mio figlio 14 giorni dopo lo hanno avvolto in un lenzuolo e messo dentro la bara. Non lo ho più nemmeno potuto vedere - aggiunge- Anche i miei suoceri sono morti, tutti bruciati vivi. Questo è l'ergastolo che viviamo altro che le sentenze della Cassazione".
"Mi chiedo se i giudici di Lucca e Firenze sono stati considerati degli incapaci da questi di Roma. C'è solo che mio figlio ed i nostri cari stanno dietro una lastra di marmo. Ammazzati mentre dormivano in casa loro", conclude.