MARTINA DEL CHICCA
Cronaca

Strage di Viareggio, 14 anni dopo. Il ricordo c’è, manca la Giustizia

Il programma delle celebrazioni per l’anniversario. Tutti i nomi delle vittime

Il carro deragliato

Il carro deragliato

Viareggio, 28 giugno 2023 – A pochi minuti dalla mezzanotte del 29 giugno 2009 un treno merci, mal manutenuto, partito da Trecate e diretto a Gricinano, deraglia alle porte della stazione di Viareggio. Dalla prima delle quattordici cisterne si apre una crepa, uno squarcio da cui scappano trentacinquemila litri di Gpl. Di gas liquefatto infiammabile. Alle 23.48 l’inferno scende in terra. Un’esplosione scuote la notte di Viareggio, il fuoco inghiotte la piccola via Ponchielli. Una stradina alla periferia della città, che corre a fianco dei binari. Avvolge le persone, le case, gli alberi, le auto.... Tutto quello che incontra. E da allora «Niente sarà più come prima».

Sono passati quattordici anni da quella notte. Le case sono state ricostruite, gli alberi hanno germogliato, i bambini di allora oggi sono ragazzi. Lorenzo Piagentini, se l’asse arrugginita di quel treno merci non avesse ceduto, oggi avrebbe oggi 16 anni. Un’estate e altre mille stagioni davanti. Mario Pucci, che la notte del 29 giugno 2009 aveva 90 primavere, oggi probabilmente non ci sarebbe più. Ma, forse, se ne sarebbe andato da questo mondo avvolto nell’abbraccio dei suoi cari. E non dalle fiamme. Lorenzo e Mario sono la più piccola e la più anziana delle trentadue vittime del disastro ferroviario.

Una manifestazione dei parenti delle vittime
Una manifestazione dei parenti delle vittime

Tra di loro altre trenta vite interrotte, tutte le stagioni dell’esistenza, che potevano essere vissute «se fossero stati previsti investimenti per la sicurezza in Ferrovia e nella prevenzione del rischio per il trasporto di merci pericolose».

Non si stancano di ripeterlo i familiari della vittime della strage, riuniti nell’Associazione “Il Mondo che Vorrei”. Che da quattordici anni, dopo dodici di processi, ancora attendono giustizia. Che da quattordici anni, senza arretrare di un passo, si battono perché la sicurezza, in ferrovia, sui posti di lavoro, sia garantita ad ogni costo.

Il programma

E proprio la prevenzione è il tema che guiderà il quattordicesimo anniversario della strage di Viareggio e la camminata civile che, domani sera, accompagnerà, come ogni 29 giugno da 14 anni, i viareggini verso l’ora più buia. Con il fischio dei treni, l’omaggio dei ferroviari, le bandiere a mezz’asta, a ricordarci che per Viareggio è il giorno della memoria, e i trentadue rintocchi della campane della “Casina dei ricordi”, il tempio laico che conserva i ricordi di quella notte, che affideranno al vento il saluto di una città intera. Ancora in marcia, dopo 14 anni, per verità, giustizia e sicurezza.

Il corteo partirà dalla stazione alle 20.30, “e qui – spiega Marco Piagentini, che quella notte ha perso i figli Luca e Lorenzo, la moglie Stefania, e che porta sulla pelle i segni dell’inferno – i ferrovieri faranno un punto sulla sicurezza, o non sicurezza, in Ferrovia. E sulle ragioni che li portano a continui scioperi. Sulle cause che ancora determinano i troppi incidenti sui binari, come quello di febbraio con il principio di incendio alle suole del treno carico di Gpl, ancora una volta alla stazione di Viareggio». Poi il corteo si allungherà su via Mazzini, verso la Passeggiata, e scenderà in via Garibaldi, fino alla Croce Verde «Dove – aggiunge – ci fermeremo per omaggiare il senatore Milziade Caprili (allora presidente della Croce Verde sventrata dall’esplosione del treno bomba, che a fianco dei familiari non ha mai smesso di camminare), e le vittime della strada”.

In via Ponchielli interverranno i familiari di Viareggio e di altre stragi italiane, portando la loro testimonianza. Di dolore e di lotta. La lettura dei nomi del 32 vittime, alle 23.49, sarà affidata agli studenti del liceo scientifico Barsanti e Matteucci che hanno partecipato al progetto “Educare alla responsabilità” promosso dal “Mondo che vorrei”.

Il giorno della memoria sarà invece aperto, alle 11, dalla messa nella chiesina del cimitero della Misericordia, dove riposano le vittime del 29 giugno, celebrata da monsignor Michelangelo Giannotti. Ma a quell’ora i familiari saranno davanti al Tribunale di Firenze per chiedere conto del ritardo con cui gli atti del processo di appello bis sono arrivati in Cassazione. Solo a maggio, cinque mesi dopo il termine per il deposito dei ricorsi scattato a metà dicembre scorso. “E solo per le nostre, forti pressioni”. “Questo vuol dire che l’ex Ad delle Ferrovie, qualora venga confermata la condanna nel corso del processo che si aprirà il 29 novembre, non sarà chiamato a scontare neppure un giorno di carcere avendo ormai compiuto 70 anni”, sottolineano ancora i familiari.

Dell’iter processuale, che in quattro gradi di giudizio ha accertato le responsabilità dei vertici delle Ferrovie e delle società coinvolte, e della decisione della prima Cassazione, di non riconoscere quello di Viareggio come un incidente sul lavoro facendo così decadere l’aggravante dell’omicidio colposo, finita nel frattempo in prescrizione insieme ai reati di lesioni e incendio colposo, si parlerà, alle 16, al Cinema Centrale. Al convegno, moderato dalla giornalista Donatella Francesconi, parteciperanno gli ex procuratori Beniamino Deidda, Giuseppe Amodeo e il sostituto procuratore Salvatore Giannino. Presente anche l’ingegner Paolo Toni, consulente della Procura: “Il suo ruolo – conclude Piagentini – è stato fondamentale per far emergere la verità su quella notte. A questo professionista, come emblema della squadra di tecnici e consulenti che ha lavorato a fianco della Procura , va il nostro ringraziamento per aver lottato a fianco di Viareggio per ottenere giustizia".

Giustizia per Aziza Aboutalib (46 anni); Hamza Ayad (17 anni); Iman Ayad (3 anni); Mohammed Ayad (51 anni); Federico Battistini (32 anni); Nadia Bernacchi (59 anni); Claudio Bonuccelli (60 anni); Abdellatif Boumalhaf (34 anni); Nouredine Boumalhaf (29 anni); Roberta Calzoni (54 anni); Rosario Campo (42 anni); Maria Luisa Carmazzi (49 anni); Magdalena Cruz Ruiz Oliva (40 anni); Andrea Falorni (50 anni); Alessandro Farnocchia (45 anni); Antonio Farnocchia (51 anni); Marina Galano (45 anni); Ana Habic (42 anni); Elena Iacopini (32 anni); Mauro Iacopini (60 anni); Stefania Maccioni (40 anni); Ilaria Mazzoni (36 anni); Michela Mazzoni (33 anni); Emanuela Menichetti (21 anni); Emanuela Milazzo (63 anni); Angela Monelli (69 anni); Rachid Moussafar (25 anni); Sara Orsi (24 anni) Lorenzo Piagentini (2 anni) Luca Piagentini (5 anni) Mario Pucci (90 anni); Elisabeth Silva (36 anni).