Trantadue ragioni per "Fare rumore", perché il silenzio innaturale che hanno lasciato le vittime della strage ferroviaria possa avere voce. Un rumore di protesta, di proposta, di solidarietà, di responsabilità, contro ogni cheta rassegnazione. Un rumore forte come un grido, che non sia solo di rabbia, ma anche di vita, come quello del parto o della nascita. Per questo 29 giugno, dodici anni dopo quello che ha squarciato via Ponchielli, i familiari chiedono alla città di "Fare rumore". "Chiediamo a tutti di appendere qualcosa alla finestra. Una bandiera, un maglietta con una scritta, uno striscione... Un segno che contribuisca a fare rumore. Perché questo è l’unico modo che abbiamo per contrapporci alle ingiustizie" dice Daniela Rombi, vicepresidente dell’associazione ’Il mondo che vorrei’ e mamma di Emanuela, travolta dal fuoco innescato dal deragliamento di un treno carico di Gpl lanciato a 100 all’ora sui binari tra le case. Morta a 21 anni.
"Ancora, dopo 5 mesi, aspettiamo di leggere le motivazioni della sentenza di Cassazione, che per la strage ferroviaria non ha riconosciuto l’aggravante dell’incidente sul lavoro. E per noi – prosegue Rombi – questa decisione, che ha ribaltato 10 anni di lavoro e due sentenze solide, è stata un colpo durissimo". Un colpo a cui i familiari di Viareggio hanno reagito con la mobilitazione. "Ancora di più dobbiamo impegnarci per reclamare la sicurezza sui binari e sui luoghi di lavoro, e pretendere la prevenzione. Altrimenti – aggiunga – ci troveremo di fronte ad altre stragi, ad altri morti. Ad ascoltare dalla politica le stesse parole, sempre le stesse di circostanza"
Ed è anche per questo, oltre per commemorare le vittime, che Il mondo che vorrei tornerà in strada, il 29 giugno. Il prefetto di Lucca, nel rispetto delle norme anti-contagio, ha già dato l’autorizzazione. Il corteo dunque partirà alle 21.15 da piazza Regina Margherita. E parallelamente, sul palco allestito quest’anno in via Ponchielli, nel giardino che adesso ha preso il posto delle case, quelle dove abitava la famiglia Ayad, Mario Pucci e Ana Habic, Claudio Bonuccelli e Nadia Bernacchi, Stefania, con Luca, Lorenzo Piagentini, Nourradine, Rachid, Abdellatif, Olivia, Elisabeth... , sarà proiettato il docufilm ’Il sole sulla pelle’ realizzato da Massimo Bondielli e Gino Martella. Solo quando il corteo dei familiari delle vittime sarà arrivato, comincerà lo spettacolo “L’arte della vita“ in forma di cinema, musica e teatro curato da Ilaria Lonigro. L’artista Mau Bal invece realizzarà un sul muro che adesso separa i binari dalla case un’opera. Alle 23.48 – quando il treno partito da Trecate è deragliato alle porte della stazione di Viareggio – la campana della Casina dei Ricordi suonerà 32 rintocchi, e l’eco si sentirà in tutto il paese. Suoneranno le campane di Sant’Anna di Stazzema, e di tutti i luoghi violati. Poi la lettura dei nomi delle 32 vittime di quella notte sarà affidata alla voce dei ferrovieri I rappresentanti della sicurezza dei lavoratori che vigilano sul rispetto delle norme di sicurezza, che si sono costituiti parte civile nel processo per chiedere verità sulla strage del 29 giugno 2009. E che sono stati condannati a pagare 80 mila euro di spese legali.
Martina Del Chicca