DANIELE MANNOCCHI
Cronaca

Strangolata dai tassi: "Avevo comprato casa e devo rivenderla, non ce la faccio più"

L’odissea di una ragazza schiacciata dai rincari dei mutui bancari voluti dall’Unione Europea: "La rata mensile è triplicata in un anno. L’istituto non mi dà alternative e lo Stato mi fa pagare più imposte"

L'odissea per i rincari dei mutui bancari (Foto repertorio Ansa)

L'odissea per i rincari dei mutui bancari (Foto repertorio Ansa)

Viareggio, 26 luglio 2023 – Un lavoro stabile, un rapporto lungo ormai alle spalle, una figlia grande. Le giornate che si susseguono, una dopo l’altra, passate lavorando dalla mattina alla sera. Senza feste, senza domeniche. Con un sogno all’orizzonte: quello di comprarsi casa, sinonimo di stabilità. Un traguardo per sé, dopo tanti anni passati a faticare, e per la figlia. I soldi risparmiati, messi da parte poco alla volta. I colloqui interminabili con le banche. E alla fine, a luglio dello scorso anno, il sogno che si realizza. M., ragazza originaria dell’Est Europa che da decenni vive in Italia, dove si è costruita una rete di amicizie, di affetti e soprattutto un lavoro in cui è apprezzata e ricercata, riesce a comprare casa. Ma il sogno dura poco: neanche sei mesi dopo, stritolata dall’aumento vertiginoso dei mutui, M. è costretta a fare un passo indietro.

"Sono riuscita a comprarla il 18 luglio 2022 – racconta – dopo aver lavorato una vita e dopo aver messo da parte i soldi per ristrutturarla. La prima rata del mutuo era di 325,93 euro: fatti i dovuti conti, una spesa che potevo sostenere senza troppi problemi. Per intendersi, si parla di circa 220 euro in quota capitale e 103,43 euro d’interessi". Neanche il tempo di godersi il traguardo, che i tassi d’interesse sono schizzati alle stelle. Per contenere l’inflazione, ufficialmente: come se le pesche non fossero a cinque euro al chilo. "Già a dicembre la rata era salita di oltre il 60 per cento – continua –; ho dovuto pagare 521,38 euro: 220 circa di quota capitale e 297 di interessi, il 200 per cento in più rispetto a cinque mesi prima. E da dicembre, le rate sono ulteriormente aumentate. Oggi sono arrivata a pagare quasi 600 euro".

E così, l’obiettivo rincorso tanto a lungo sfuma di nuovo, sul più bello. "A febbraio, ho capito che non ce l’avrei fatta e ho preso la decisione di rimettere tutto in vendita, visto che la rata continuava a impennarsi. Sono andata a chiedere alla banca di poter bloccare il mutuo, magari per un anno, ma non me l’hanno permesso. Per le norme vigenti ho un lavoro normale e sono proprietaria di una casa, quindi il mio Isee risulta troppo alto per poter accedere a diversi benefici. Ma se ho uno stipendio medio, e ne spendo la metà per pagare le rate della casa, come si può pensare che possa arrivare in fondo al mese? È inutile prevedere strumenti come l’Isee, se non si usano per andare incontro alle persone normali".

Come ciliegina sulla torta, sono arrivate le tasse sulla casa. Anche se, a conti fatti, non sarebbero dovute. "Per sistemare la casa ho aperto una pratica di ristrutturazione straordinaria: ho rifatto il pavimento, l’impianto elettrico e l’impianto idraulico. Quando si apre una pratica di questo tipo – continua – non si può neanche entrare in casa, e quindi viene tolta l’abitabilità perché tecnicamente l’edificio è inagibile. Quindi, in un primo momento, non ho potuto prendere la residenza a casa mia. E nonostante ci sia un obbligo di non residenza, il Comune mi ha mandato l’Imu da pagare. Ho chiesto spiegazioni e mi hanno detto che l’Imu va pagato da quando si acquista l’immobile a quando si prende la residenza. E tuttavia la legge prevede che venga abbattuto del 50 per cento se il fabbricato è inagibile, inabitabile e di fatto non utilizzato: io ci rientravo in pieno, eppure mi hanno applicato l’importo per intero, pur sapendo che era in atto una ristrutturazione straordinaria visto che il permesso me l’ha dato il Comune. Adesso mi tocca far fare una relazione da un geometra, pagando altri soldi, per certificare qualcosa che il Comune sa già di suo. E magari perdere mezza giornata di lavoro per andare a parlare con gli uffici, senza neanche avere la certezza di riuscire a risolvere la questione".