REDAZIONE VIAREGGIO

Sul litorale naturista vale l’autogestione

Nessun cartello o indicazione, solo fruitori in costume adamitico. "Tanto esibizionismo, ma il sesso subentra quando l’arenile si svuota"

La spiaggia naturista è già fuori controllo. Ieri, l’ultimo sabato di luglio, nel pomeriggio non c’era nessun cartello del Comune, di Anita (l’Associazione Naturisti Italiani) o del Parco a segnalare il tratto riservato ai nudisti, cioè tra i pali 13 e 15 della Lecciona, come deciso dall’assessore al turismo Meciani. E non c’era neppure nessun vigilantes di nessun ente, con un fiorire di accampamenti tra le dune proibite dal Parco (ma solo sulla carta), sparsi un po’ in tutta la Lecciona, dove da anni ormai si danno appuntamento le coppie scambiste: oltre ai video di quest’anno che sono diventati virali in poche ore, con scene di sesso un po’ ovunque tra fellatio e uomini che si masturbano sulla riva davanti ai bambini, ce ne sono molti altri degli anni passati, già denunciati sulle cronache de ’La Nazione’, nei quali si testimoniavano episodi di sesso en plein air, a cielo aperto, e sesso di gruppo tra la vegetazione. La denuncia di Santini, in questo senso, arriva con anni di ritardo...

Per arrivare alla ’spiaggia incriminata’, ci sono due possibilità. O si sceglie la meravigliosa via della natura attraverso la Macchia Lucchese tra il bosco e le lame retro-dunali, oppure si parcheggia sulla Marina di Torre del Lago (ieri pomeriggio completamente sold out in ogni parcheggio e stabilimento con folta presenza di stranieri) e ci si incammina verso Viareggio, passando la staccionata del viale Europa, ormai distrutta, famosa per il ’battuage’, pseudo-francesismo della comunità gay per definire i luoghi frequentati (battuti) da persone in cerca di rapporti sessuali occasionali. Il segnale? La domanda: "Ce l’hai una sigaretta light?"... et volià, il gioco, anzi il rapporto, prende forma. Basta trovare un anfratto tra la folta vegetazione.

Andiamo avanti e scegliamo di incamminarci in spiaggia dopo il Bagno Croce Verde, e subito dopo l’inizio della spiaggia libera iniziano a vedersi seni al vento, uomini con i gioielli di famiglia in bella vista e persone nude a prendere il sole. Ragazzi con la tartaruga scolpita e ragazze dalle forme dionisiache, ma anche famiglie con bambini, gruppi di giovani, adulti e perfino anziani con la pancetta. Completamente nudi, come mamma li ha fatti e in prevalenza uomini. Arriviamo al palo 15 e nessuna recinzione, cartello bandiera o controllori, tutto è ’fai da te’: i molti naturisti si organizzano in tende sorrette dagli straccali o gazebi spaziali di ultima generazione. "Alla spiaggia naturista c’è tanto esibizionismo e sesso non ne ho mai visto – racconta un frequentatore – per quello bisogna aspettare le ore della sera, quando inizia a rinfrescare, dopo le 18, e la gente inizia ad andare via dal mare. E’ in quel momento che scatta l’ora X, con i proseliti dell’accoppiamento selvaggio che si scatenano, come detto, tra le dune, sotto i gazebi, per ripararsi da occhi indiscreti". Qui, soprattutto nei giorni infrasettimanali, La Lecciona si trasforma in una piccola Cap D’Adge, la Mecca del naturismo e dello scambismo europeo che si trova in Linguadoca.

Dario Pecchia