SERENA PUOSI
Cronaca

Sulle Apuane dove il tempo si è fermato

Campocatino, un antico alpeggio sulle Alpi Apuane, è un luogo fuori dal tempo dove si respira silenzio e natura. Qui si trovano le case in pietra dei pastori e l'Eremo di San Viviano, luogo di pace e spiritualità.

Sulle Apuane dove il tempo si è fermato

L’incantevole oasi di Campocatino in Garfagnana nel comune di Vagli di Sotto sulle Alpi Apuane

Esistono ancora oasi

di silenzio e quiete dove il tempo sembra essersi fermato? Davvero gli allacci della corrente elettrica sono qualcosa di troppo moderno per un antico alpeggio di pastori sulle Alpi Apuane? Campocatino, nel comune di Vagli di Sotto, è un luogo fuori dal tempo dominato dall’incombente parete di roccia strapiombante della Roccandagia e che assomiglia più alle cime delle Dolomiti che alle Apuane. Nella conca verde di Campocatino, a 1000 metri sul livello del mare, le auto non hanno accesso e lo scenario è quasi surreale. Qui, totalmente immerse nel verde, si trovano le case in pietra dette "caselli", un tempo abitazioni dei pastori e costruite seguendo i dettami architettonici antichi. Sono collegate le une alle altre da viottoli senza lampioni, i comignoli indicano che è il fuoco a tenere calda la stanza che un tempo fungeva da ovile.

Non stupisce che qui il regista Giovanni Veronesi abbia voluto girare il film "Il mio west" e nemmeno che la LIPU ne abbia fatto un’Oasi Naturale nel 1991, contribuendo a mantenere incontaminato questo pezzo di passato. A Campocatino si va per rilassarsi e godere dei paesaggi che la natura ha creato, ma anche per percorrere sentieri escursionistici di varie difficoltà. Una passeggiata segnata dal CAI facile e piacevole seppur su un sentiero ripido è quella che conduce all’Eremo di S.Viviano o San Viano. Con una camminata di 50 minuti, seguendo la segnaletica e un sentiero aperto tra felci e castagni, si raggiunge il suggestivo Eremo di San Viviano incastonato nella roccia.

Una volta dentro l’eremo il silenzio riempie la piccola chiesa rupestre. Il pavimento dell’unica sala in salita rende l’avvicinamento alla statua del santo quasi mistica, il tetto per metà costituito dalla roccia della grotta e per metà da travi di legno fa sentire piccoli, quasi schiacciati dagli elementi. Sul fondo coperto di ex voto lasciati dalle persone che si sono raccomandate al santo per nascite e guarigioni si apre un piccolo terrazzo sospeso sulla natura circostante, una balaustra sull’immensità del creato.

La statua del santo che troneggia sopra l’altare ogni giugno e settembre viene portata in processione fino alla piccola cappella costruita nel centro della conca di Campocatino. Secondo la leggenda, Viano era un contadino emiliano che si era ritirato in eremitaggio sulle montagne bevendo acqua di sorgente e nutrendosi di erbe selvatiche, in particolare cavoli selvatici che si trovano spontanei solo in poche località italiane. Conosciuto per la sua umiltà e il suo amore per la natura, cosa che lo accomuna a San Francesco, San Viviano divenne presto venerato dalla gente del luogo, che lo considerava un santo e un taumaturgo, prima protettore dei pastori, poi dei cavatori, quando l’economia del luogo subì un cambiamento con l’avvento dell’escavazione del marmo.