È sul filo di lana che i carabinieri di Viareggio sono riusciti a sventare un tentativo di raggiro “kafkiano“. Quello del lupo che grida “al lupo al lupo“; ovvero del truffatore, “mascherato“ da falso militare, che fa credere alla sua vittima di essere finita nel mirino di una truffa. Questione di poco, lo spazio di un tentennamento, e un operaio versiliese di 51 anni avrebbe perso 19mila euro. Consegnati al “lupo“ direttamente con un bonifico bancario, bloccato appena in tempo dai (veri) militari.
La vittima sarebbe stata infatti agganciata dai malviventi con una telefonata, in cui un uomo si presentava come un maresciallo della compagnia di Viareggio. Questa volta non ci sono figli, incidenti, avvocati, richieste di pagamento per ottenere scarcerazioni... come in tante altre storie di cui abbiamo raccontato in questi giorni. E per cui, per episodi diversi fra loro, è stato indagato un 21enne e arrestato un 52enne.
Questa volta il copione è diverso: è lo stesso truffatore che, spacciandosi comunque per carabiniere, e recitando bene la parte, farcita di elementi capaci di dare credibilità alla sua “favola“, è riuscito a convincere l’operaio di essere finito vittima di "una truffa digitale".
Nel tentativo di sventarla, il finto carabiniere, ha spinto la vittima a recarsi subito in banca. Per spostare dei soldi su un conto protetto. Lo ha rassicurato, invitandolo a rimanere sempre collegato al telefono. Di fatto uno stratagemma (un classico usato nelle truffe) per non dargli modo di cercare conferme con altre telefonate. L’operaio ha seguito passo passo le indicazioni che gli venivano fornite, e alla fine ha girato i 19mila euro sul conto che, pensava, fosse protetto. Ma non lo era, era in realtà la rete tesa da cui il malvivente avrebbe poi fatto sparire il denaro.
Terminata l’operazione, chiusa la conversazione, l’operaio ha chiamato i carabinieri, cercando un riscontro a quella storia assurda. Conferma che però non ha trovato; ma dai (veri) militari ha però trovato immediatamente supporto. I carabinieri, infatti, hanno fatto in tempo a bloccare la carta su cui era stato fatto il bonifico, che di fatto dunque è stato annullato. E adesso sono al lavoro per risalire all’autore del tentato raggiro, che proprio in questa forma sarebbe già stato messo in atto anche in altre province vicine.
mdc