
Il cartellone pubblicitario
Viareggio, 5 marzo 2023 - A scuola la chiamavano ’la mutina’. In realta quell’acca ha fatto parlare eccome, scandalizzando i puristi della lingua e catturando l’attenzione del sindaco Giorgio Del Ghingaro, fino a ritagliarsi uno spazio perfino su Canale 5. A scatenare politici, social e tv è il cartellone sul viale Tobino (ma anche sull'Aurelia a Lido) con lo slogan “Ai mai provato Brambilla’s?“ con tanto di pizza in bellavista per pubblicizzare un’azienda che fa servizio delivery. Primo a evidenziare il clamoroso scivolone grammaticale per quell’acca dimenticata (?) è stato il primo cittadino che ha postato la foto del manifesto commentando: "Mi sembra una roba incredibile che si faccia un errore del genere", e rimarcando poi "penso sia solo una bestialità grammaticale, fatta passare per genialata marketing per mascherare l’errore. Cosa che mi fa venire l’orticaria anche dal punto di vista comunicativo". Pochi giorni dopo ecco il servizio di Striscia la Notizia a mettere l’accento sul clamoroso errore di italiano. Che ha fatto ridere i più, ma anche sospettare un’abile strategia pubblicitaria, visto che la stessa azienda pochi anni fa era già finita nel ciclone delle polemiche (anche nel salotto televisivo di Barbara D’Urso) per l’immagine di una ragazza-rider con una scollatura decisamente audace che faceva quasi dimenticare la pizza esposta tra le mani.
"Da sempre spingiamo su pubblicità innovative e provocatorie – spiega il titolare di Brambilla’s, Matteo Donzella – e anche stavolta ha funzionato". Però la gestazione di quello slogan sgrammaticato è stata assai travagliata. "Quando mandammo la bozza del manifesto al distributore Avip Italia ci fu negata l’affissione – racconta Donzella – perchè l’azienda riteneva che quell’errore voluto fosse in realtà lesivo per la propria immagine. Ci hanno così presentato altre alternative grafiche con un’acca sistemata in modo che si intuisse che lo scivolone in realtà era un gioco. Nessuna di quelle opzioni però ci ha convinto e così siamo finiti alla trattativa tramite avvocati". Dopo cinque mesi di attesa la questione si è finalmente risolta con un accordo tra le parti che ha permesso di esporre i manifesti, oltretutto con la possibilità di tre mesi di affissione gratuita per Brambilla’s".
"Appena la gente li ha visti ha iniziato a scriverci e telefonarci – sottolinea Donzella – e fin da subito abbiamo avuto conferma di come quell’errore avesse fatto scalpore. C’era chi faceva ironia e chi, invece, bonariamente ci ha consigliato di rimediare alla svista. Sono consapevole che non a tutti è piaciuto perché la lingua italiana non tollera errori volontari ma voglio rassicurare tutti che non siamo così analfabeti. E la provocazione era proprio quella di presentare un grosso errore su un cartellone stradale".