
Mentre a Sud le motoseghe imperversano, a Nord del Viale dei Tigli i cani si rotolano nell’erba, uno studente ripassa su una panchina al sole, le margherite colorano la bella stagione. Di sottofondo il profumo che arriva dalle cucine, dalle finestre aperte dei locali incastonati nella Pineta di Levante, e il rumore di un frullino, acceso da un giardiniere incaricato dal Municipio di riordinare "finalmente" i giardini della Pineta di Levante.
Un quadro idilliaco quello che, all’apparenza, si mostra sulla porta viareggina del Viale dei Tigli. "Ma la realtà quotidiana con cui ci confrontiamo purtroppo è ben lontana da questa serenità". Domenico Calsabianca gestisce il chiosco l’Oste Matto, e insieme ai colleghi dei chioschi vicini si prende cura delle siepi, si preoccupa di tenere pulito il parco, tiene accese le luci del locale per tamponare il buio dell’illuminazione pubblica... "Facciamo da soli quell’ordinaria manutenzione che spetterebbe al Comune, ma che purtroppo è carente. E - dice – lo facciamo per garantire un ambiente il più accogliente possibile per le famiglie e per i turisti". Quando il tempo è clemente.
Perché come il cielo si annuvola, "ad ogni allerta meteo", il Viale dei Tigli viene chiuso per precauzione a causa del rischio di caduta degli alberi. E così famiglie e turisti trovano la sbarra d’ingresso abbassata "e noi, oltre alle prenotazioni già fissate – prosegue Calsabianca – perdiamo anche i clienti di passaggio". Una situazione che si ripercuote, gravemente, sui bilanci delle attività della Pineta di Levante.
"Sono cresciuto in via Trieste – racconta Massimo Campolongo, che un anno fa ha rilevato ’Il pesce balocco’ – e quando era un ragazzino questa zona era un paradiso. Ci ritrovavamo tutti nel parco, liberi di giocare. E non ho memoria di chiusure del Viale dei Tigli, nemmeno quando imperversavano le bufere. Mi auguro che dopo la messa in sicurezza delle piante – prosegue Campolongo – la strada possa rimanere sempre aperta, così che le nostre attività possano essere raggiunte senza problemi e senza timori".
L’amministrazione potrebbe decidere, come accaduto dal post-lockdown, di mantenere comunque la chiusura al traffico nel fine settimana, con l’obiettivo di incentivare lo sport e le camminate all’area aperta. "Nel caso il Comune decidesse di rinnovare questo provvedimento – interviene Francesco Caibis, dello chalet ’Da France’“.– chiediamo che vengano valutate anche iniziative per incentivare le persone, che siano viareggini o bagnanti, a frequentare questa zona". Il jogging non basta, e dopo "l’effetto novità" anche il via vai di pedoni si è fermato. I gestori dei chioschi, per rivitalizzare la zona, pensano allora alle notti bianche, come quelle che animano l’estate nella Pineta di Ponente, a mercatini dell’antiquariato o dell’artigianato, a feste a tema. "Noi abbiamo tante proposte – conclude Calsabianca – che vorremmo poter condividere con l’amministrazione. Facciamo il massimo per riqualificare quest’area verde, e lo facciamo a nostre spese. Vorremmo non sentirci più soli in questa missione o tagliati fuori dal mondo ad ogni fil di vento".
mdc