E’ l’uomo del rilancio di Forza Italia, per ridare voce al popolo dei moderati che non amano il populismo crescente in Italia. Antonio Tajani, politico di lungo corso (e giornalista) è Presidente del Parlamento europeo dal 17 gennaio 2017. Dal 2008 al 2014 è stato Commissario europeo, dapprima ai Trasporti e poi, per quasi cinque anni, all’Industria. Silvio Berlusconi, dopo lo ‘strappo’ nella coalizione del centrodestra, lo ha chiamato alla guida del partito. Convinto europeista ha criticato le ultime ‘uscite’ dei vicepremier: «Lo stop ai finanziamenti italiani all’Unione europea minacciato da Di Maio e Salvini? Mi auguro sia una battuta». Ieri pomeriggio lunga e interessante intervista alla Versiliana del direttore de «La Nazione» Francesco Carrassi al Presidente Antonio Tajani.
Marina di Pietrasanta (Lucca), 26 agosto 2018 - Presidente Tajani, a quali alleanze pensate in vista dei prossimi appuntamenti elettorali in Toscana, la corsa a sindaco di Firenze il prossimo anno e le Regionali nel 2020? Salvini ha posto come condizione per l’accordo, che Forza Italia la smetta di amoreggiare con il Pd.
«Si raccontano un sacco di balle sui nostri rapporti con il Pd. Ho dedicato la mia vita a combattere prima il Pci, e invece di insultare il Pd l’ho sconfitto al Parlamento europeo. Naturalmente in Toscana vogliamo vincere con una coalizione di centrodestra classica, ovvero noi, la Lega e Fratelli d’Italia oltre che le tante liste civiche del territorio. Non siamo stati noi a livello nazionale a fare un accordo con gli eredi del Pd, cioè il Movimento 5 Stelle. A Salvini dico di tornare a casa e di governare non solo le Regioni ma anche il Paese come centrodestra, così non dovremo far saltare i conti pubblici o chiedere soldi ad altre nazioni. Poi mi faccia dire che quelli che hanno lasciato l’alleanza, senza la quale si perde, magari sono stati al Governo, ma poi hanno sempre fatto una brutta fine».
Ma quindi vi sentite di più all’opposizione o in maggioranza nei confronti della Lega?
«Siamo all’opposizione di questo governo, perché non siamo parte dell’accordo tra Lega e Movimento 5 Stelle, non vogliamo matrimoni contro natura. Da quando guidano il Paese non è cambiato niente, non vedo grandi novità. L’Italia conta poco nel panorama internazionale, la situazione economica peggiora, gli investitori stranieri hanno portato via 70 miliardi e lo spread aumenta. Ogni giorno questo Governo cerca un nemico. Un giorno è l’Europa, poi i mercati, è un grosso errore. I problemi si affrontano e si risolvono».
Intanto sulla questione migranti siamo alla stallo: la riunione in Europa non ha portato ad accordi e c’è l’emergenza della nave Diciotti.
«Il problema non è questa vicenda, ma la questione immigrazione in generale che va affrontata e risolta. Non servono spot o minacce, perché ottengono l’effetto esattamente contrario di quello che il Governo dice di voler raggiungere. Bisogna invece non far partire barche dalla Libia, lavorando per la stabilità di quel paese, certamente facendo accordi come faceva il Governo Berlusconi con altri paesi del nord-Africa. E poi lavorando in tutti i paesi dell’Africa subsahariana con un grande piano Marshall finanziato dall’Unione europea, per impedire flussi migratori. Sulla Diciotti non vorrei che a pagare il prezzo della politica, mentre alcuni ministri sono in vacanza, siano quei poveracci dei marinai che devono stare in mezzo a gente con la tbc o con la scabbia. Speriamo che la Tbc non se la prendano i marinai italiani, perché poi il conto bisognerà mandarlo al Governo».
L’Europa però non ci aiuta.
«L’Europa si è svegliata con grande ritardo, gli stati dell’Unione Europea non vogliono riformare le regole sul ricollocamento dei rifugiati. Il Parlamento Europeo ha fatto il suo dovere e io con forza tornerò a pretendere dagli Stati membri di approvare la riforma. Spero che il Governo sia in grado di convincere l’Ungheria, la Polonia e gli altri Paesi dell’Europa orientale a cambiare atteggiamento per contribuire alla risoluzione di un problema che non è solo dell’Italia ma europeo».
L’Italia rischia di rimanere isolata?
«Mi pare che ci sia già isolamento europeo per l’Italia. Conte aveva detto che aveva risolto tutti i problemi. Mi sembra che questo risultato non ci sia, clamoroso il fallimento di questi giorni».
A proposito di Europa, il prossimo anno ci saranno le elezioni. Riuscirete a mandare in Parlamento delle figure autorevoli?
«La prima riflessione è sulla legge elettorale. Per mandare i migliori serve un sistema proporzionale senza le preferenze. Altrimenti viene eletto solo chi è super conosciuto o ha una macchina organizzativa che gli permette di prendere più preferenze degli altri. Spero che la legge sia cambiata».
E il presidente Berlusconi che dice?
«Sta benissimo, ci dà indicazioni politiche, ha parlato dopo Genova. Ma ci siamo anche noi. Abbiamo avuto molto da quest’uomo, leader incontrastato del centrodestra, ora dobbiamo tutti quanti lavorare affinché le sue idee siano maggioritarie nel Paese».