"Un pezzo di storia di Viareggio rientra nelle mani del Comune". E la storia a cui fa riferimento il sindaco Giorgio Del Ghingaro è quella del Cinema Teatro Eden: nato nel 1900 come caffè concerto, in legno e ad un passo dalla spiaggia (“quando c’era mare grosso le spume bianche delle onde ogni pochi attimi lo infiocchettavano“ scriveva Tobino) e trasformato poi in un teatro eclettico da Ermete Zacconi, che lo inaugurò nel 1930 con “Il cardinale Lambertini”. Attraversato da celebri compagnie, e nel tempo mutato in cinematografo. Fino alla malinconica chiusura nel marzo 2020. Con il primo decreto Covid.
Con una firma, ieri mattina di fronte al notaio Fabio Monaco, è dunque tornata al Comune la piena proprietà del cinema teatro. Sulla base dell’intesa raggiunta con la società “Bertuccelli Srl“, che nel 2021 inviò la disdetta della concessione della Passeggiata. Come indennizzo – previsto dal comma 3 dell’articolo 11 del Capitolato delle concessioni comunali – per riscattare il possesso del bene l’Ente ha verso 1milione e 700mila euro alle ormai ex concessionarie, le sorelle Silvana e Anna Vittoria Bertuccelli, ovvero il 50% del valore di mercato stimato da una perizia in 3milioni e 400mila euro. Le sorelle avevano acquisito l’Eden in parte dalla famiglia Castelvecchi, che sul retro aveva realizzato appartamenti, e in parte da Paola Gassman, ma il palcoscenico, col retropalco e parte dei camerini, è sempre rimasto di proprietà comunale.
Con l’atto siglato dal notaio Monaco l’intero bene, dunque, si ricongiunge; e "Da oggi – prosegue il sindaco – sarà possibile intervenire nella sua riqualificazione e, dopo i lavori di ristrutturazione, rimettere il Cinema Teatro Eden a disposizione della comunità".
Quella viareggina, che ambiva a diventare capitale della cultura ma che convive l’assenza di un vero teatro dal 2018. Da quando anche il Politeama (di proprietà del Demanio Marittimo) chiuse per sempre il il suo sipario. E tra il vincolo culturale e le immense risorse necessarie per la messa a norma (stimate in 12milioni di euro) le speranze di rivedere quelle tende rosse aprirsi ancora di fronte ad una platea si fanno sempre più fragili. L’Eden invece, nato come teatro di varietà, con un investimento sostanzioso ma sostenibile, potrà essere adeguato per ospitare la prosa e la lirica, gli spettacoli di musica e i convegni. Diventando così un vero polo culturale, e ridestando ogni ambizione (mai sopita).
Martina Del Chicca