REDAZIONE VIAREGGIO

Sogni, amore e satira: i temi affrontati nelle opere ‘singole’ dei carristi

Viareggio, sono otto i lavori in concorso che sfilano durante i corsi sul lungomare. Dal tempo che scorre all’importanza di seguire i propri obiettivi di vita

Viareggio, 18 febbraio 2025 – Una sfilata di talenti e creatività, quella che, tra i giganti di cartapesta e le opere di gruppo, li vede percorrere il lungomare, gli artisti che rappresentano il futuro del Carnevale, e che sperano, anno dopo anno, nella scalata, dalle loro maschere isolate, a quelle di gruppo fino ai grandi carri di categoria. Tutti, con idee e messaggi sicuri che toccano contemporanei e attuali.

Un invito a staccarsi dalla contemporaneità, dalla costante ricerca di immagini, suoni e voci che la società ci richiede, pretende e fa nascere quello che siamo, “un mostro”, perso in quella stessa contemporaneità, è “Cosa stiamodiventando”, del campione in carica Andrea Giulio Ciaramitaro, che cerca la vittoria per il secondo anno.

“Il sogna tempo” di Sara Culli celebra, con il grande cucù al centro dell’opera, la voglia di libertà, di fuggire dal ticchettare, costante, stressante e ripetitivo di un tempo che passa al tocco dell’orologio.

Un generale “Mannaggia“ a braccia spiegate, alla guida di un carro armata che distrugge libertà, diritti e amore, su un telo color arcobaleno, è la difesa del diritto di amare senza confini e l’attacco a Roberto Vannacci di Simona Francesconi nel lavoro di satira “Il generale Mannaggia”.

“Scivolando tra le dita” è il Pierrot di Alessandro Mattiello che, in fug dalla routine e dalla frenesia del mondo odierno, trova rifugio in uno spicchio di Luna, ritrovando, e invitando tutti noi a farlo, il tempo che gli spetta senza farselo scivolare, inconsapevolmente, tra le dita.

Gli animali e il loro diritto e necessità a una vita libera e dignitosa è il tema di “S.O.S ZOO Il profumo della libertà” di Raffaele Morvillo che vuole sensibilizzare, con l’orso polare e altri animali chiusi in contesti ambientali diversi da quelli naturali, sul tema. È invece un piccolo carro di sciagure e paure che rendono il presente sempre più oscuro, trainato da un mercante di ombre, quello realizzato da Lorenzo Paoli in “Presto che è tardi”, che esorta a sbrigarsi per evitare che il male prenda il sopravvento.

Un appello a non farsi scoraggiare dai se e dai ma, ma di realizzare i nostri sogni nel cassetto, è rappresentato dal Morfeo al centro di “Morfeo e i sogni nel cassetto” di Edoardo Spinetti. Mentre un inno a un mondo pacifico, come quello sognato e cantato da John Lennon, è “Love is all you need” di Alessandro Vanni, che offre un punto di vista e un’opera ottimista e colorato.