"Intitoliamo il terminal della stazione allo scrittore Marcello Venturi". La proposta sarà ufficializzata da Creare Futuro con la mozione all’ordine del giorno del prossimo consiglio comunale di mercoledì alle 18 per celebrare in modo particolare una ricorrenza: il 21 aprile infatti erano cento anni dalla nascita del giornalista e scrittore. "Per questo – sostengono i consiglieri di minoranza – riteniamo doveroso, opportuno e un grande onore proporre all’amministrazione il grande piazzale dell’area terminal a monte della stazione di Seravezza – Querceta e Forte dei Marmi: luogo dove Venturi nacque e visse la sua infanzia. Suggeriamo di coinvolgere anche le Ferrovie dello Stato che riteniamo potranno essere ben felici di partecipare all’assegnazione di questa prestigiosa onorificenza al figlio di un loro antico dipendente".
Figlio di Ugolino e di Adele Della Nina, lo scrittore infatti nacque il 21 aprile 1925 proprio in quella stazione ferroviaria, nella casa riservata al padre capostazione. Qui trascorse la sua infanzia, prima di andare a vivere – a seguito dei trasferimenti lavorativi del padre – a Pistoia, dove rimase dal 1936 al 1943. In questa città conseguì il diploma all’istituto magistrale e iniziò a scrivere. Subito dopo la guerra, Venturi si iscrisse al Partito comunista, iniziando anche la sua attività di giornalista, dapprima (dal 1947) nella redazione dell’Eco del lavoro di Parma, quindi nella redazione milanese dell’Unità, dove rimase per un decennio (1948-58), che si rivelò poi fondamentale per la sua vita di scrittore e di militante. Continuò a dedicarsi alla letteratura: nel 1946 vinse ex aequo con Italo Calvino il premio bandito dall’Unità di Genova per un racconto partigiano; nel 1952 fu insignito con il premio Viareggio opera prima con i due racconti riuniti nel volume Dalla Sirte a casa mia; iniziò a dirigere dal 1952 la pagina culturale dell’Unità di Milano stringendo amicizia con Gianni Rodari e Salvatore Quasimodo e iniziando una relazione con Anna Maria Ortese. Ricca la sua produzione letteraria con le migliori case editrici: "L’ultimo veliero" (edito da Einaudi) è ambientato in Versilia e racconta la storia di alcuni vecchi marinai che decidono di lasciare l’ospizio per riprendere le vie del mare dopo aver accomodato un veliero destinato a essere demolito.
Francesca Navari