SERGIO IACOPETTI
Cronaca

"Tito ha rischiato la vita". Il proprietario lancia l’Sos

La bestiola ha ingerito droga durante una passeggiata nella Pineta di Levante

Lorenzo Mattiotti con il suo Tito

Lorenzo Mattiotti con il suo Tito

Si susseguono a ritmo frenetico, quasi una al giorno, le notizie di avvelenamenti di cagnolini nella Pineta di Levante. Agli ultimi episodi, che hanno portato all’intossicazione di tre povere bestiole, di cui una deceduta, se ne è aggiunta nelle ultime ore un’altra. Per fortuna l’ignara bestiola se l’è cavata, ma è indubbio che il panico si stia diffondendo tra tutti coloro che, principalmente residenti tra Campo d’Aviazione e Darsena, scelgono la Pineta per portare i loro amici a quattro zampe ad espletare i loro bisogni o, semplicemente, a fare una passeggiata, una corsetta. Poteva andare malissimo al piccolo Tito, un cagnolino di mezza taglia, giusto qualche giorno fa. "Come da abitudine io e Tito – racconta Lorenzo Mattiotti – siamo andati a passeggiare in Pineta, tra lo stadio e il bocciodromo, zona tra l’altro in totale abbandono dopo che il circolo di anziani che lo ha gestito per decenni, ha riconsegnato le chiavi in Comune a causa dei continui furti e delle aggressioni subite da parte di ladri e spacciatori. Una zona che Tito conosce perfettamente e, proprio per questo, in cui tendo a lasciarlo libero per farlo un po’ correre. Lui è molto diligente ed ubbidiente, tanto che non c’è da richiamarlo una seconda volta. Stavolta però non è avvenuto subito, e quando l’ho visto spuntare da un cespuglio l’ho visto masticare qualcosa. Ho pensato, soprattutto sperato, che avesse trovato del cibo per terra ma quando siamo rientrati a casa ha cominciato a lamentarsi e a tremare".

Allarmato, Lorenzo ha portato Tito nella vicina clinica veterinaria che, dopo scrupolosi esami, ha evidenziato come la bestiola avesse ingerito qualcosa di anomalo e pericoloso. "Dalle analisi – prosegue – è emerso che nel suo stomaco non era finito del cibo, ma qualcos’altro. E dato che la zona è divenuta, causa abbandono, ricettacolo di spacciatori e drogati, è facile pensare cosa abbia potuto ingerire". Tito se l’è cavata, ma la situazione è al limite. "Le bestiole, che già per natura sono attratte da odori particolari – spiegano i veterinari – non possono distinguere tra sostanze nocive o no. In particolare l’odore dell’hashish rappresenta per loro un richiamo, ma la stessa cosa vale per la cocaina. Quindi raccomandiamo a tutti di tenerli al guinzaglio o, quanto meno, liberarli in zone più sicure". Per l’appunto zone sicure, come nonlo è la Pineta di Levante, divenuta market a cielo aperto per spacciatori e tossici.

Sergio Iacopetti