Tognetti non abbandona il Piazzone. E Annale apre la riflessione politica

Il “rumore“ della manifestazione promossa da commercianti e residenti del centro scuote la città dal torpore

Tognetti non abbandona il Piazzone. E Annale apre la riflessione politica

Tognetti non abbandona il Piazzone. E Annale apre la riflessione politica

L’attesa e il silenzio e intorno al destino di piazza Cavour – spezzato dal rumore della manifestazione “Riprendiamoci il Piazzone“ promossa dai residenti e commercianti – hanno inevitabilmente alimentato voci, congetture, ipotesi. Sulla vicenda Francesco Tognetti, il presidente della mercato Srl – la società che si è aggiudicata il project financing, e che in cambio delle concessione dei fondi investirà nella riqualificazione della piazza e dei loggiati – preferisce non intervenire, ma da quanto si apprende non c’è alcuna volontà di abbandonare il progetto e, d’intesa col Comune, si continua a lavorare per far quadrare il piano economico finanziario, alla luce delle modifiche imposte dalla Sovrintendenza.

La mobilitazione, massiccia, alla manifestazione pubblica per il Piazzone, ha spinto il segretario del Pci Paolo Annale ad una riflessione sul senso stesso di “partecipazione“. "Vedere così tante persone mobilitarsi è un fatto estremamente positivo, con un alto valore politico, del quale ci rallegriamo. Ma se si puntava a pretendere un confronto con l’Amministrazione, da sempre riluttante al dialogo, allora – sostiene Annale – la cosa cambia". "Per portarsi su questo piano – prosegue il segretario del Pci – dobbiamo rivolgerci proprio all’anima politica, mostrata forse anche in modo inconsapevole, dai cittadini e dalle cittadine scesi in piazza; per rimarcare come l’impegno civile e politico debba essere “convocato” non solo di fronte a ciò che ci tocca direttamente e nei suoi aspetti più macroscopici, per quanto importanti, che straordinariamente mettono tutti d’accordo. Occorre pensare ad una politica che guardi il particolare, certamente, ma pensando al generale, che riguarda tutti e tutte, tutti i giorni, e prevede scelte di campo. È per questo che sentiamo la necessità di riaffermarne il valore, perché torni ad essere protagonista della cultura della partecipazione, da tempo smarrita".