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"Tutti sapevano che era strano". L’assassino della psichiatra raccontato a Torre del Lago

Frazione scossa dopo l’arresto di Gianluca Seung, 35enne ex paziente della dottoressa Capovani. "Si faceva chiamare ’il poeta’ e anche in estate metteva felpe e utilizzava paraorecchi"

Antonio Popolo, barista di Red Rose

Torre del Lago (Lucca), 25 aprile 2023 – Turbata e allo stesso tempo sgomenta. Si presenta così Torre del Lago all’indomani del fermo di Gianluca Paul Seung, accusato di essere l’assassino della dottoressa Barbara Capovani. "In paese era conosciuto un po’ da tutti – esordisce Antonio Popolo, barista di Red Rose – personalmente non ho mai avuto a che fare con lui, è sempre stato molto solitario anche se frequentava l’intera zona di Torre del Lago, passeggiava di continuo ma difficilmente frequentava l’area a monte rispetto la stazione ferroviaria".

Un soggetto con problemi psichiatrici e precedenti penali che, di tanto in tanto, lasciava per lunghi periodi la propria abitazione di via San Giuseppe, ma poi vi faceva sempre ritorno. "Mio figlio andava a scuola con lui – afferma una vicina di casa – tutti sapevamo che era un soggetto particolare anche se non conoscevamo i suoi precedenti che solo ad oggi sono venuti alla luce. Personalmente posso definirlo come un ragazzo educato, mi ha sempre salutato ogni qual volta passava di fronte alla mia abitazione ma non ho mai avuto legami o rapporti diretti".

Nel vicinato molti hanno paura, si sono barricati in casa, forse per la troppa pressione mediatica ma c’è anche chi dichiara apertamente di temere ritorsioni da parte di soggetti, in condizioni psichiatriche simili, che simpatizzavano e frequentavano Seung. "Da ragazzo si faceva chiamare ‘Il Poeta’ – racconta un coetaneo che preferisce rimanere anonimo – . Lavorando in un bar pasticceria nelle vicinanze di via San Giuseppe l’ho visto passare, proprio di fronte al mio luogo di lavoro, il giorno successivo all’aggressione; aveva un atteggiamento tranquillo, non faceva trapelare alcuna emozione a tal punto che se ci ripenso mi vengono i brividi".

Le voci in circolazione sono molte, soprattutto in merito all’abbigliamento discutibile che indossava nel periodo estivo; veniva visto passeggiare con felpa invernale, cuffie di pelo, comunemente utilizzate per proteggere le orecchie nei mesi più freddi e calzini con ciabatte. Frequentava spesso un piccolo parco nelle vicinanze di via Giuseppe Verdi dove aveva contatti con ragazzi più giovani che, sfruttando le sue debolezze mentali, gli passavano sostanze stupefacenti ed alcool, due dei vizi di Paul Seung, per poi riprendere, tramite video, i suoi deliri e renderli pubblici nei gruppi whatsapp.

"I suoi squilibri non vanno, però, collegati ad alcool e stupefacenti – conclude un altro compaesano. Un folle che meritava di essere fermato prima, non dovremmo arrivare sempre a questi punti".

V.D.