Torre del Lago, 20 gennaio 2022 - E' stato bloccato e si è arreso l'uomo che si è barricato in casa ieri pomeriggio a Torre del Lago. I Nocs, i corpi speciali della polizia di Stato, hanno fatto irruzione nella palazzina intorno alle 21.50. Hanno bloccato l'uomo, Gianluigi Ragoni, 44 anni. In casa c'era anche il padre. Tutti sono sani e salvi. In serata sia il padre che il figlio, dopo gli interrogatori sono stati entrambi arrestati per tentato omicidio in concorso e per porto abusivo d'armi. Questi gli elementi che emergono al termine di ore di angoscia.
Gianluigi Ragoni è stato portato in carcere, sono stati invece stati concessi i domiciliari al padre novantenne Adelmo.
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I Nocs hanno usato dell'esplosivo per entrare in casa: l'esplosivo ha abbattuto la porta. L'uomo non avrebbe opposto resistenza e si sarebbe consegnato a quel punto alle forze dell'ordine. E' stato lui il primo ad uscire dall'appartamento. Dopo di lui il padre, che è stato portato in ambulanza all'ospedale Versilia per alcuni controlli.
La polizia ha sequestrato anche la pistola con cui è stato fatto fuoco: si tratta di una Galesi, azienda di Brescia, modello 1930, calibro 6,35. Da capire come i due sono entrati in possesso dell'arma. Una pistola d'epoca, seimautomatica, che fu in dotazione degli ufficiali dell'Esercito italiano fino alla fine della Seconda Guerra Mondiale.
I reparti speciali erano arrivati dalla Capitale in elicottero. A coordinare le operazioni è stata la Questura di Lucca che alla fine ha annunciato, non senza soddisfazione: "Tutti sono sani e salvi".
Il blitz si è svolto nel buio più completo: nella zona erano stati staccati la corrente e il gas, per evitare che il 44enne compisse gesti estremi. Per quanto concerne la posizione del padre, che durante le trattative del pomeriggio ha evidenziato quasi atteggiamenti di difesa del figlio, sono in corso accertamenti ed esami da parte della Polizia Scientifica per capire chi dei due ha esploso i 2 colpi di arma da fuoco verso il vigile del fuoco, ad altezza uomo
Entrambi sono comunque usciti sulle loro gambe. Il 44enne, che aveva sparato non ferendolo a un vigile del fuoco, è stato portato via dalla polizia per essere interrogato al commissariato di Viareggio. Lo sparo del pomeriggio è avvenuto con una calibro 22.
La frazione di Torre del Lago è rimasta con il fiato sospeso per tutto il pomeriggio. Tantissimi i curiosi che si sono assiepati intorno alla casa per seguire le operazioni, in un luogo dove a memoria non sono mai accaduti fatti del genere. intorno alle 21.50 appunto l'irruzione. Poi il sospiro di sollievo. Non c'è stato spargimento di sangue, l'uomo, dopo un pomeriggio di paura, si è arreso. Non pochi coloro che, all'uscita del 44enne dall'appartamento, hanno gridato contro di lui.
Si è chiusa così la vicenda iniziata verso le 14, quando la polizia si è presentata davanti alla sua abitazione di Torre del Lago, frazione di Viareggio e l'uomo, non solo si è rifiutato di aprire ma ha preso una pistola e affacciandosi alla finestra ha minacciato tutti: "Venite che vi sparo in testa, uno ad uno". A questo punto la polizia ha deciso di chiudere al traffico e ai pedoni la strada in cui si trova la casa del 50enne ma avrebbe anche disposto l'evacuazione di una scuola che si trova nelle vicinanze. Il 44enne si è barricato in casa con il padre, un novantenne, carabiniere a riposo.
Si barrica in casa dopo aver sparato. I vicini: "Agitato da ieri, diceva di essere Dio"
E mentre i vigili del fuoco, chiamati apposta, stavano aprendo la porta, l'uomo ha esploso 2 colpi di pistola attraverso la porta. Uno dei 2 colpi ha raggiunto un vigile del fuoco, ma senza ferirlo. Il vigile se l'è cavata con una contusione alle costole. Il proiettile, infatti, avendo perso forza oltrepassando la porta, è rimbalzato sul corpo del vigile del fuoco colpendolo, ma senza causare ferite. Ad ogni modo l'operatore si è recato in ospedale per accertamenti.
«Per puro miracolo il caposquadra Marco Aurelio Filippi sta bene», riferisce il sottosegretario all'Interno Carlo Sibilia che ha parlato al telefono con il vigile del fuoco. Che era «ancora un pò emotivamente scosso» ma «molto presente a sé stesso. Grazie a Dio ha avvertito solo un forte bruciore».
E' cominciato codsì il lungo assedio da parte della polizia, ore di tensiione e di paura. Nell'abitazione sono stati staccati gas e luce dopo poche ore, ma il 44enne non violeva mollare. Poi, l'epilogo della vicenda
L'uomo è già stato in passato ricoverato presso una casa di cura. Negli ultimi tempi ha avuto comportamenti aggressivi e minacciosi nei confronti di alcune persone, ragione per cui, considerando il suo stato mentale, è stato disposto il TSO, con l'intervento oggi di una psichiatra insieme alla polizia municipale, oltre ai vigili del fuoco di supporto. Il 44enne in passato ha lavorato presso l'ospedale Santa Chiara di Pisa, da cui è stato licenziato. Il 44enne avrebbe cominciato a manifestare disturbi dopo la morte della madre, avvenuta alcuni anni fa.
I vicini raccontano che girava per strada dicendo di essere Dio e che il 18 gennaio era particolarmente agitato e aveva minacciato due donne. Oggi la situazione è precipitata.