di Martina Del Chicca
La Torre Matilde “che si erge tozza, con un certo broncio“ come la descriveva Mario Tobino ne “Il clandestino“ , diventerà custode della memoria di Viareggio. All’interno del bastione, eretto nel 1534 per fortificare la città che gli è cresciuta poi tutt’intorno, si racconteranno vicende, aneddoti e personaggi che hanno caratterizzato, e condizionato in positivo, la crescita della città.
Dopo il recupero degli esterni in occasione dei duecento anni di Viareggio, sono infatti cominciati ieri gli interventi di recupero degli interni "Che – entra nel dettaglio il sindaco Giorgio Del Ghingaro – riguardano l’ accessibilità con la realizzazione della nuova scala con la quale sarà possibile raggiungere la terrazza panoramica che domina la città; in più sarà realizzato il nuovo impianto illuminotecnico che permetterà di godere di spazi con nuova luce". L’importo dell’intervento è di 554mila euro, finanziati grazie al contributo concesso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca. "Finiti i lavori – aggiunge il primo cittadino – si passerà alla musealizzazione vera e propria grazie al contributo tecnico e tecnologico di Navigo. La torre quindi sarà come la plancia di comando di un grande yacht, di quelli che si fanno solo a Viareggio".
Il progetto del museo multimediale è curato Maurizio Vanni, secondo il quale "Una struttura storica come la Torre Matilde – spiega il museologo nella sua relazione – può tornare ad essere il cuore pulsante del territorio esprimendo, attraverso una narrazione digitale mirata, la sua storia, l’heritage, l’identità della comunità, la nascita della cantieristica, la genesi dello sviluppo economico, della crescita sociale e dell’evoluzione culturale". Vanni immagina la Torre come un albero: che dalle radici, le origini della sua storia, si alza fino alle fronde verdi che lasciano immaginare il presente e l’avvenire di Viareggio.
"Nei tre piani, divisi a livello cronologico – prosegue – possono essere manifestati elementi che hanno caratterizzato il passato, che contraddistinguono il presente annunciando un futuro che, supportato dalle eccellenti mani di artigiani ed artisti e dalla tecnologia funzionale, sembra almeno in parte già scritto".
E dunque il piano terreno è strategico "perché immediatamente fruibile: una postazione reception può gestire, oltre a un monitor per la videosorveglianza del primo piano, strumenti connessi a un video mapping e a un touch screen di ultima generazione (storie, geografie, personaggi, ricorrenze storiche, ecc.) che offrono la possibilità di immergersi nella storia della Torre e nel passato della città. La presenza di un ologramma – aggiunge Vanni – renderà ancora più esperienziale la visita e stimolerà a scoprire i piani successivi".
Il primo piano "si presenterà con un video mapping (dedicato alla storia delle strutture museali della città presentate da Paolina e Maria Luisa), con un piccolo spazio espositivo per mostre fotografiche dedicate alla città (comprese immagini d’epoca) e alla nautica contemporanea e con un sistema di videocamere connesse in rete". Anche a questo piano, "la presenza di un ologramma renderà ancora più esperienziale la visita e stimolerà a scoprire, su richiesta, il piano successivo e l’attico". Il secondo piano, visitabile su appuntamento e con personale dedicato, offrirà invece contenuti legati alla storia della nautica e alla nautica contemporanea, curati da Navigo". L’attico, infine, sarà il vero stargate dimensionale che permetterà il passaggio tra le diverse realtà: reale, memoriale e ideale. Un dispositivo che utilizza la tecnologia della realtà aumentata permetterà a ogni utente di passare dal tempo presente a quello passato fino ad immergersi nel cuore di alcuni eventi che caratterizzano l’identità della città.