Viareggio, 26 novembre 2020 - Tanta parte dell’economia, non solo versiliese, è appesa a un filo sottile di colore giallo-arancione-rosso. Il colore della "zona", dal quale dipendono la possibilità di viaggiare anche per shopping, o l’obbligo di non uscire dal proprio Comune. Per questo Piero Bertolani di Confcommercio, in attesa delle decisioni governative sul 3 dicembre, parla chiaro: "Se la Toscana tornasse alla zona arancione non servirebbe a nulla. Se non è consentito muoversi tra i Comuni, la Versilia resta tagliata fuori". Quindi, o giallo o morte.
La questione è arrivata anche in Consiglio regionale, dove il presidente Eugenio Giani ha presentato i nuovi dati del contagio e ha auspicato una riduzione delle restrizioni. Ma, secondo il gruppo leghista, i numeri rassicuranti della Toscana dipendono dagli effetti della precedente zona arancione, mentre la zona rossa è stata una scelta eccessiva e dannosa del governo. Comunque vada, se da dicembre tutta o quasi l’Italia sarà gialla, gli spostamenti favoriranno il commercio e, come evidenziato nelle ultime ore, anche la sopravvivenza delle serre floricole. sommerse di stelle di Natale ancora invendute. Per un assist al turismo, e quindi agli hotel versiliesi, ci vorrà la possibilità di spostarsi tra le Regioni. E’ tutto il mano a Conte, Speranza % Friends.
Il presidente di Confcommercio Piero Bertolani ha passato ore in videoconferenza con la sua direzione nazionale. Il commercio attraversa una crisi spaventosa ovunque: "Se anche ci rimettono in zona arancione che cambia? Col divieto di spostamento tra Comuni farebbero stare aperti i negozi col solo fine di ridurre ulteriormente i ristori. I negozi costretti a lavorare con i soli residenti non incassano quasi nulla. Viareggio e la Versilia hanno una struttura commerciale sovradimensionata rispetto agli abitanti, perché il commercio vive soprattutto coi visitatori del weekend. Perciò, se a dicembre ci rimettono in zona arancione, tutti i negozi riaprono e ugualmente non si va da nessuna parte".
«Anche il ricorso ai codici Ateco per indicare chi deve stare chiuso e ricevere i ristori, e chi invece può stare aperto ma non incassa nulla, è una presa in giro – lamenta Bertolani – Oggi il fisco e lo Stato, col sistema delle fatture e degli scontrini elettronici, sa immediatamente e dettagliatamente quali sono gli incassi e quanto sono calate le vendite. Quindi perché ancorare i ristori ai codici Ateco, e non agli incassi reali? Il divieto di spostamento ha un effetto psicologico negativo per gli acquisti. Se uno viene fermato per un controllo giustifica lo spostamento in un altro Comune con lo stato di necessità dettato dal bisogno di acquistare una certa cosa, e anche per ragioni di risparmio. Quindi tutti sono in giro, ma altra cosa è partire dall’interno nel weekend e venire a Viareggio o al Forte. Il risultato è che tanti stanno aperti per cercare di salvare gli stipendi al personale, o incassare qualcosa per far fronte alle scadenze fiscali. Ma è una situazione che non potrà reggere a lungo. Se la Toscana torna alla svelta in zona gialla lo shopping di dicembre e il settore commerciale si salvano, altrimenti no".
Invece Poste Italiane festeggia l’eslosione delle vendite online nel territorio provinciale: grazie al Covid e alle restrizioni, nei primi mesi di quest’anno gli acquisti telematici con consegna a casa (dei corrieri o delle Poste) sono cresciuti del 211%. I profitti delle Poste volano, e arriva anche un’App per tracciare lo stato della spedizione attesa dal cliente. Peccato che buona parte di questo e-commerce abbia base societaria all’estero, con colossi come Amazon che non pagano tasse in Italia. Quando saremo tutti più moderni, basterà che qualcuno trovi il modo di ricollorare decine di migliaia – o milioni – di lavoratori dei settori tradi"zionali rimasti a spasso: loro, di certo, anche in Versilia, soldi da spendere online non ne avranno.
Beppe Nelli