ENRICO SALVADORI
Cronaca

Totò e il suo amore. Il Principe De Curtis e quell’estate rovente con Diana Rogliani

Nel 1935 il celebre attore alternò il lavoro a teatro con la spiaggia. Insieme alla giovanissima compagna passarono agosto qui. In quel lungo mese spesso la sera l’attore si esibiva al “Liberty“. .

Totò e il suo amore. Il Principe De Curtis e quell’estate rovente con Diana Rogliani

Agosto 1935. Per Antonio De Curtis in arte Totò il lavoro in teatro è alternato da lunghe e piacevoli giornate in spiaggia. La spiaggia di Viareggio e per la precisione quella del Bagno Amore che esiste sempre in Passeggiata. Accanto a Totò c’è la giovanissima e bellissima Diana Bandini Rogliani, nata a Bengasi ma cresciuta a Livorno. È il frutto di una relazione extraconiugale tra Selica Bandini e il colonnello Ferdinando Lucchesini. Totò e Diana si sono conosciuti poco meno di 3 anni prima quando la ragazza non aveva ancora 17 anni. Fino al 1930 il Principe De Curtis era stato legato all’attrice Liliana Castagnola. Un anno dopo l’incontro a Firenze nel corso della tournée di Totò con la sua compagnia di teatro di rivista. L’unione fu osteggiata dalla mamma di Diana (c’erano 17 anni di differenza) ma la coppia si rivide a Napoli nella primavera 1932 e decise di andare a vivere insieme.

Un anno dopo i primi dissidi ma l’unione fu rinsaldata dalla nascita della figlia Liliana, nome voluto da Totò per ricordare la sua vecchia fiamma che si era tolta la vita. Sempre nel 1933 Diana Rogliani firmò insieme a Totò con lo pseudonimo di Cliquette lo spettacolo di rivista “Il mondo è tuo”. Totò e Diana si sposano il 6 marzo 1935 e l’agosto successivo sono a Viareggio. La sera il Principe De Curtis di esibisce al Liberty ma di giorno sono in spiaggia. Totò amava Firenze ma anche Viareggio e Torre del Lago come ricorderà negli anni la nipote Elena Alessandra Anticoli De Curtis, terzogenita di Liliana che sottolinea anche il legame della nonna Diana con Livorno.

Ma l’unione tra Totò e lei già nel 1936 vacilla di nuovo per la gelosia dovuta alle attenzioni che il Principe riserva alle artiste della compagnia. La coppia continuerà a vivere sotto lo stesso tetto per oltre dieci anni, per rispetto nei confronti della figlia. Nel frattempo con una sentenza arrivata in Ungheria e poi in Italia il matrimonio era stato annullato. Nel 1950 Diana Rogliani lascia definitivamente il marito che a lei dedica un anno dopo la canzone “Malafemmena” anche se poi ci furono dei ciclici riavvicinamenti fino alla morte di Totò nel 1967. Diana Rogliani è mancata nel 2006 a quasi 91 anni, la figlia Liliana ci ha lasciato nel 2022. Resta questo attaccamento di una coppia così eterogenea a Viareggio e in generale alla Toscana. E le grandi esibizioni di Totò nell’avanspettacolo sono state ricordate anche quando il Liberty in Passeggiata alcuni mesi fa è stato rilanciato. Uno scrigno che venne costruito per ospitare il ristorante “Al mare” ed era interamente in legno, proprio come la Passeggiata. Nell’ottobre del 1917 un devastante incendio distrusse gran parte degli edifici del lungomare. Unico superstite di quella tragedia fu lo chalet Martini. Questa sciagura spinse i viareggini a rimboccarsi le maniche e a ricostruire in muratura ciò che era andato distrutto. Si seguì la moda dell’epoca, ovvero lo stile liberty.

Alfredo Belluomini, architetto viareggino, e Galileo Chini, decoratore fiorentino, sono i protagonisti indiscussi di questa rinascita. Il Supercinema Savoia che è l’attuale Liberty e il Caffè Savoia sbocciano proprio grazie alla loro collaborazione nel 1927. Il cinema-teatro si sviluppa su due piani. Dopo vari tentativi di utilizzo i proprietari, la famiglia Pucci, ora realizzano un progetto ambizioso. Con la collaborazione del promoter di spettacolo Battista Ceragioli e di suo figlio Cristiano è partito un cartellone con tre appuntamenti settimanali. Il sabato la serata “Lasciatemi cantare”, omaggio alla musica italiana (in consolle Andrea Paci). Ma il Liberty è diventato anche un club dove la domenica pomeriggio si fanno cabaret e performances dal vivo. Come accaduto con Graziano Salvadori e il suo spettacolo “Credevo di essere solo”.