Tradita da finti carabinieri: "Sono caduta nel tranello. E mi sento così stupida"

La donna ha 82 anni: al telefono le dicono che sua figlia aveva fatto un incidente "Poi si è presentato alla porta un giovane e gli ho dato più di 2mila euro".

"Come mi sento? Una stupida...". Alla fine la frustrazione è perfino più forte della collera, del risentimento verso chi l’ha ingannata. Come se cadere vittime di una truffa fosse una colpa. No, non lo è. Ma questo è il danno collaterale, il danno psicologico che si aggiunge a quello patrimoniale. E Teresa racconta di sentirsi così: "Una stupida". Mentre si sgretola ogni fiducia verso un mondo in cui non si riconosce più. In cui vive, ma nel quale si sente aliena. Come spesso accade agli anziani.

Teresa ha 82 anni, ed è caduta nel tranello che un falso carabinieri le ha teso lunedì mattina. Era da sola, nella sua casa di Torre del Lago, quando ha squillato il telefono. Tante volte i suoi figli si sono raccomandati con lei: di non dare mai corda agli sconosciuti che chiamano con mille pretesti diversi, tanto meno di aprire loro la porta. Ma quella telefonata la travolge, e la paura la sommerge. Di fronte alla preoccupazione di perdere ciò che di più caro ha su questo pianeta, tutte quelle raccomandazioni, che si è sentita ripetere mille volte, svaniscono in un istante.

Dall’altro capo si presenta infatti un uomo, che si qualifica come appartenente alle forze dell’ordine, e le racconta che sua figlia, la figlia di Teresa, aveva appena causato un grave incidente. Che si trovava in caserma, che rischiava di finire in carcere, che la situazione era seria. Ma che alla fine c’era una soluzione, che avevano già contatto un avvocato d’ufficio e anche un assicuratore, che a fronte del versamento di una cifra in denaro potevano evitare l’imputazione. Teresa dice di aver sentito in sottofondo una donna piangere; e quel pianto, mescolato alle pressioni di quel finto carabiniere, la fanno cedere. Benché tutto ciò che quell’uomo le ha appena raccontato sia una bugia, lei gli crede.

Perché "Dovevo salvare mia figlia", ha ripetuto l’anziana i microfoni di 50News Versilia che hanno raccolto questa storia. Quindi Teresa raccoglie tutti i risparmi che ha in casa, compresa la pensione che aveva riscosso da poco. Riesce a mettere insieme una cifra importante: "Alla fine – denuncia – gli ho regalato 2mila 100 euro". Sì, perché alla porta di casa, subito dopo quella telefonata allarmante, si è presentato un uomo. Avrà avuto una trentina d’anni, e anche lui si è qualificato con scrupolo come appartente alle forze dell’ordine, benché non indossasse alcuna uniforme. Quindi Teresa gli ha consegnato tutto ciò che aveva, anche dell’oro. E ottenuto ciò che voleva, l’uomo si è dileguato alla velocità della luce. In quel momento la donna ha capito: "Ci sono caduta". E ai suoi coetanei fa un appello: "Non fate come me. E come dicono i miei figlioli, non aprite la porta a nessuno. Non fidatevi di chi non conoscete". Ma se dovesse accadere fate come ha fatto con coraggio Teresa, e denunciate. Sempre.

Martina Del Chicca