
Ai piedi dei tigli che incorniciano il Viale che attraversa il Parco di Migliarino San Rossore negli anni si sono posate fotografie, lapidi, fiori, ricordi... Un segno fisico, tangibile, del dolore incollato su quell’asfalto. Delle vite interrotte lungo quei cinque chilometri di strada che unisce Viareggio e Torre del Lago. A cui, giovedì sera, si è aggiunta un’altra drammatica storia. Un’altra vita spezzata. Quella di Dario Volpe, morto a 55 anni nello schianto contro un albero dopo aver travolto con la sua Smart un cinghiale che, d’improvviso, ha visto apparire mentre procedeva verso Nord.
Non erano ancora le nove di sera. Dario Volpe stava tornando a casa, in Darsena, dopo aver trascorso qualche ora in compagnia di un amico che aveva raggiunto, a Torre del Lago, appena uscito dal lavoro. Ad una manciata di chilometri dalla sua abitazione, poco prima di Villa Borbone, il tragico incrocio con quel cinghiale sbucato, nelle penombra, dalla Macchia lucchese. Dario non è riuscito a schivare l’animale e l’urto è stato tremendo: il cinghiale è stato sbalzato per metri e l’uomo ha perso il controllo dell’auto andando infine a sbattere contro un tiglio. Immediato l’intervento dei sanitari del 118, giunti sul posto insieme agli agenti della Polizia Municipale e ai vigili del fuoco. Troppo gravi, però, le ferite riportate nell’impatto. Volpe è deceduto durante la corsa in ospedale.
Al mattino i colleghi di lavoro hanno avuto la percezione che qualcosa di brutto fosse accaduto. Dario Volpe, dopo aver gestito la pescheria di famiglia a Forte dei Marmi, da trent’anni ormai lavorava per la Toscopesce. E non tardava mai, nemmeno un minuto. Anche ieri sarebbe dovuto entrare nella sede di Bicchio alle prime luci dell’alba. Ma a lavoro non è mai arrivato. Per questo i colleghi si sono allarmati. Hanno quindi provato incessantemente a chiamarlo al cellulare, che risultava irraggiungibile. Allora qualcuno ha deciso di andare a vedere a casa, Volpe viveva in Darsena, vicino alla Vecchia Stazione. Nessuno però ha risposto al citofono, e la sua Smart non era posteggiata al posto di sempre, vicino al mercato dei fiori. Intanto, sui social, iniziava a circolare la notizia del drammatico incidente accaduto la sera prima lungo il Viale dei Tigli. La conferma che alla guida di quell’auto ci fosse proprio Dario ha lasciato tutti attoniti. Sgomenti. "Una tragedia immensa, Dario – lo ricordano in tanti, in queste ore così difficili – era un amico sincero, un grande lavoratore. Ed era un padre e un nonno premuroso".
Intorno ai suoi familiari, alla mamma, al fratello, ai due figli e e al nipotino, ieri si sono strette tantissime persone giunte da Viareggio e dal Forte. "Nostro padre – lo ricordano il figlio e la figlia, che da pochi anni gli aveva donato la gioia di un nipotino – viveva per il lavoro e la famiglia". Una bella famiglia: radicata a Viareggio, nella Darsena dei pescatori, ma originaria di Forte dei Marmi. Il padre di Dario, Fernando Volpe, è stato anche storico dirigente per la squadra di calcio del paese. E proprio a Forte dei Marmi questo pomeriggio Dario tornerà per l’ultimo viaggio. Alle 15, nella chiesa di Sant’Ermete, saranno celebrati i funerali.
Martina Del Chicca
Daniele Masseglia