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Tre progetti d’eccellenza Con lo psicologo a scuola

Una logopedista aiuterà i ragazzi nelle fasi di apprendimento. Ma c’è anche un piano per la prevenzione degli episodi di bullismo

L’Istituto Giorgio Gaber di Lido di Camaiore presenta tre progetti d’eccellenza. ‘Mater et magistra’ recitava un’enciclica di Papa Giovanni dedicata al ruolo sociale della chiesa: la famiglia e la scuola sono ancora le chiavi universali per educare la societa’ e prima di tutto i giovani. Ecco perche’ la scuola, grande comunita’, deve assumere un ruolo di sinergia e continuazione di quello dei genitori specie oggi, con famiglie che lavorano, linguaggi che mutano e social che imperano fino a divenire rischi e trappole. Il Gaber introduce quindi una rete di professionalita’ e di colloqui all’interno del plesso scolastico atti ad individuare nei ragazzi disagi psicologici e di apprendimento oltre che pericoli di bullismo e cyberbullismo.

Ne ha parlato la dirigente, la dottoressa Sonia Imperatore con la squadra di collaboratori che la seguono ed aiutano nel sostenere le esigenze speciali degli alunni: "Il nostro impegno e’ non solo quello di insegnare - assicura - ma di educare e individuare, grazie anche alle segnalazioni dei genitori, se uno studente presenti disagi, difficolta’ di apprendimento oltre che prevenire l’utilizzo eccessivo e rischioso dei mezzi virtuali con cui dobbiamo tutti convivere". Con lei l’assessora Sandra Galeotti, la vice preside Maria Tommassini, l’avvocato Manuela Pastore, presidente del consiglio d’istituto. Ma sono lo psicologo Vincenzo Marsicovetere, la dottoressa Anna Serra logopedista e le referenti per i progetti, professoresse Giuditta Dello Iacono e Chiara Monaco, a rappresentare le braccia concrete che accolgono gli alunni. Qui vivono comunque in un tessuto sociale medio alto, ma non per questo scevro dalle difficolta’ tipiche degli adolescenti e preadolescenti. "La nostra rete di persone punta sia ad individuare i disagi che a cercare in ogni modo di risolverli: parlandone con l’alunno per farlo sentire a proprio agio, farlo confidare e non isolarlo" affermano in coro. L’eta’ delle scuole medie e’ quella piu’ delicata per sviluppo e contrasti, atteggiamenti di bullismo piu’ o meno eclatanti, assenza di concentrazione e insorgenza o aumento di disturbi di apprendimento: anni fa non si affrontavano con questa consapevolezza e cio’ creava alunni, e poi persone, menomate nella loro realizzazione. Oggi la scuola puo’ assumersi questa responsabilita’ con incontri, corsi per i genitori, confronti con esperti che aprano la strada dell’inclusione e della comprensione. Ed e’ giusto e onorevole che lo faccia una scuola pubblica.

Isabella Piaceri