Massarosa (Lucca), 15 settembre 2024 – Partito da Roma e diretto a Viareggio, per venire a trovare il padre ultracentenario che vive a Massarosa. Il viaggio in treno di un nostro lettore, imprenditore in pensione, che ieri ha lasciato la Capitale alle 7.20 del mattino, si è trasformato però in un incubo.
È lui a raccontare il percorso ad ostacoli, per telefono, a La Nazione, in mezzo alle proteste di pendolari e turisti, quando a Pescia, il treno regionale sul quale era salito a Firenze, si è fermato, e i passeggeri del convoglio sono stati costretti a scendere. Lì è iniziata un’avventura: il percorso è diventato un’Odissea.
Da Pescia, solo in tarda mattina, il nostro lettore è potuto salire su un autobus sostitutivo messo a disposizione da Trenitalia ed è riuscito finalmente ad arrivare alla stazione di Lucca. E poi a Lucca, alle 12.59, è salito su un regionale che lo ha portato a Massarosa dove è arrivato alle 13.13. Sei ore dopo essersi imbarcato, tre mille peripezie.
Il racconto telefonico con La Nazione dell’imprenditore inizia a Pescia e diventa un suo “diario di viaggio“ a capitoli. “Siamo fermi a Pescia in stazione e non sappiamo come proseguirà il viaggio. Nessuno dice niente. Ho chiamato tutti i numeri possibili, anche il 112, per avere informazioni. Siamo in balia di nessuno. Siamo in tanti, anche turisti stranieri che stanno intonando cori umoristici sui trasporti italiani. Vorrei denunciare cosa sta accadendo”, racconta con tono deciso, portavoce di tanti altri viaggiatori.
“Finalmente è arrivato un autobus, ma per motivi di sicurezza non possiamo salire tutti. Siamo troppi”, è la seconda telefonata in redazione. E nel frattempo Trenitalia era a lavoro per cercare di limitare i disagi: “C’è stato un guasto poco prima delle sette sulla linea Montecarlo-Pescia I tecnici delle ferrovie sono a lavoro per riparare la linea, e Trenitalia sta organizzando autobus sostitutivi per i viaggiatori”, spiegano da Trenitalia che a metà mattina aveva organizzato 4 autobus navetta.
“La mia bisnonna era la ultima proprietaria della villa e del giardino a Collodi. Non riesco a immaginare cosa avrebbe pensato davanti a una situazione del genere”, racconta il nostro lettore con amarezza e un pizzico di rabbia.
L’imprenditore una volta arrivato alla stazione di Massarosa, sono le 13.13, conclude il suo racconto con queste parole: “Siamo arrivati puntuali”, e il tono tradisce un misto tra ironia e sarcasmo. Finalmente è riuscito abbracciare il padre. Da Roma a Viareggio: un percorso che si è trasformato in un’avventura del ragionier Fantozzi.
m.n.