Twiga, Briatore pronto a vendere il brand. Del Vecchio jr investe dopo il Franco Mare

L’imprenditore sul punto di lasciare: “Sono sempre più preso dagli impegni di Formula 1 e non ho tempo per dedicarmi al beach club”

Flavio Briatore

Marina di Pietrasanta (Lucca), 17 ottobre 2024 – Dici Twiga e pensi a Briatore. Eppure il top manager è pronto a vendere il marchio, così il beach club della Versilia promette di passare di mano. Sul tavolo dell’imprenditore sarebbero già pronte almeno tre offerte, due da fondi internazionali, mentre la terza – e più interessante – sarebbe stata presentata da Leonardo Maria Del Vecchio, uno dei sei figli del fondatore dell’impero di occhiali Luxottica, Leonardo.

Lo stesso che l’estate scorsa ha rilevato il Franco Mare a Marina di Pietrasanta trasformandolo nel lussuoso Vesta Mare alla cui inaugurazione si presentò Fedez in Lamborghini fresco di separazione dalla Ferragni visto che con Del Vecchio jr è socio in affari della bibita Boem al gusto di zenzero). Il Twiga – aristocraticamente ribattezzato “di Forte dei Marmi” per catturare quella denominazione così mondana – ha un fatturato che supera i 9 milioni e dà lavoro a circa 150 dipendenti. Per il passaggio delle quote si sussurra una cifra attorno ai 6 milioni di euro: non sarebbe invece intenzionato a lasciare il principe Dimitri Kunz d’Asburgo Lorena, compagno di Daniela Santanchè e che attualmente detiene il 33% della società. “Sono sempre più preso dalla Formula 1 e di non ho tempo per dedicarmi al Twiga” avrebbe detto stringato Briatore di fatto sbaragliando le carte vista la recente apertura del Crazy Pizza in centro a Forte dei Marmi che faceva presagire un legame sempre più indissolubile col territorio. “Noi non ne sappiamo niente, la questione è gestita direttamente da Montecarlo” taglia corto il general manager e cognato Mario Cambiaggio.

Ad essere proposto sul mercato sarebbe l’intero universo Twiga: anche i due locali a Montecarlo, uno a Londra e la Baia Benjamin, in Liguria. Del Vecchio junior che, oltre ad essere chief strategic office della multinazionale dell’occhialeria, da un po’ di tempo si è lanciato in proprio nel mondo della ristorazione aprendo tre locali a Milano. Forte della sua straordinaria solidità finanziaria e con almeno 500 milioni da spendere per un progetto che si sta sviluppando all’insegna della riscoperta della ristorazione di eccellenza Made in Italy, il giovane manager sembrerebbe avere le carte in regola per battere gli altri due fondi che si sono fatti avanti.

Il passaggio di mano segnerebbe un nuovo capitolo della storia del Twiga, il simbolo della vacanza a colpi di movida che fu lanciato una ventina di anni fa: nel 2001 furono Flavio Briatore, Marcello e Davide Lippi, Daniela Santanchè e Paolo Brosio a scommettere su quella concessione demaniale sulla linea di confine tra Pietrasanta e Forte dei Marmi intestata alla Gardenia di Galeotti Giuseppe & C. proponendo una spiaggia con discoteca, bar e punti ristoro. Nel 2004 un incendio danneggiò fortemente quel ritrovo di vip, stelle dello spettacolo e calciatori. Ma le maxi giraffe tornarono velocemente a campeggiare sulla sabbia, tra tende impagliate e ragazze dal fisico al top. I grattacapi non finirono lì per Briatore che nel 2021 si trovò protagonista di un gustoso siparietto politico, invocando via social le dimissioni dell’allora assessore fortemarmino Enrico Ghiselli che in un’intervista aveva esternato: “Preferirei che personaggi come Briatore e la Santanché non venissero dalle nostre parti”.

Francesca Navari