
Un ricordo di Francesco Romani (nella foto) da parte di un suo allievo, Alberto Nigi, a sua volta diventato maestro 6° dan di karate Shotokan.
"Francesco Romani è stato il mio primo Maestro, dal quale ho appreso gli aspetti fondamentali della disciplina delle Arti Marziali Orientali.
Fin dalla più tenera età mi ero sentito attratto e affascinato da quelle misteriose e straordinarie forme di “lotta giapponese” che rendeva imbattibili e permetteva ai più piccoli e deboli di difendersi dalle prepotenze dei più forti. Tuttavia, con vera tristezza, ignoravo dove poter seguire dei corsi. Fu nel marzo del 1963, quando stavo per compiere 16i anni, che successe il “miracolo”. Passeggiavo per le strade di Viareggio, quando attraversai piazza Shelley, ed ebbi la “visione”. Era una grande porta a vetri tutta decorata da meravigliose immagini orientali e scritte in caratteri ideografici. Lessi subito la parola accattivante “Budokan” e poi ancora le altre tre parole “fatali”: “Judo - Karate - Aikido”. Imparai alla svelta le regole del Dojo che erano semplici, ma rigorosissime.
Ricordo con affetto i miei compagni di Dojo di quel tempo: Marco Martinelli, all’epoca già cintura marrone di Karate, poi Giuseppe Giuntoli, a sua volta cintura marrone di Karate, ed infine Ivan Cinquini, all’epoca solo cintura arancione di Judo, ma capace di acrobazie incredibili. Trascorse circa un anno di “stritolante” pratica. Ero ormai “incallito” da una varietà di esperienze tipo Judo e Karate sulla spiaggia, Judo e Karate di notte, esibizioni di Arti Marziali al “Principe di Piemonte” … Insomma, Judo e Karate in tutte le salse.
Nel marzo del 1964 convinsi il Maestro Romani a portare Judo e Karate anche a Massa dove abitavo"