
Si torna a strisciare, bussare e volare. Ma anche a fare l’occhiolino, una smorfia, un segno. Sono i tipici gesti del tressette e della briscola, i giochi di carte preferiti in bar e circoli della Versilia, dove si è ricominciato a divertirsi con questo un passatempo così amato dai toscani.
“Non poter giocare a carte è stato un duro colpo per gli anziani del paese, che trascorrevano i pomeriggi insieme. Non ci sono dubbi che il gioco abbia in sé un ruolo di socialità e inclusione” racconta Giovanni Tomagnini, che gestisce la storica Casa del Popolo a Solaio, famosa per i mitici tordelli. Qui, come negli altri pubblici esercizi della Versilia, l’ordinanza regionale ha fatto riprendere il gioco delle carte col bicchierino di bianco o rosso, uno spritz, sani sfottò e qualche parolaggia. “Gli anziani, da quando abbiamo riaperto dopo il lockdown, venivano solo dieci minuti e poi se ne andavano. Ora, grazie al ritorno delle carte, hanno ripreso a frequentare il circolo, divertirsi e sorridere”, conclude Tomagnini. La ripartenza col mazzo ha le sue regole anti-contagio: mascherina, gel per le mani e sostituzione dei mazzi. Il Cro Darsene ha deciso invece, per adesso, di non tirare fuori le carte. “Per prudenza aspettiamo. La decisione sulle carte sarà presa dal direttivo. Si tratta di una scelta di coscienza”, spiega Francesca dello storico locale della Darsena.
Le carte sono una tradizione di tutta la Versilia: da Seravezza a Torre del Lago, passando per Massarosa e Camaiore, dove un bar si chiama addirittura Settebello. Ma anche negli stabilimenti balneari si smazza, con il burraco negli ultimi anni a fare da padrone. Se i giochi preferiti dai nostri vecchi sono il tressette e la briscola, altri prediligono burraco e scopone. Chissà cosa ci si inventerà quest’estate per fare il segno del tre e del regio di briscola con la mascherina. Dario Pecchia