MARTINA DEL CHICCA
Cronaca

Un tuffo a trenta gradi. Nel mare sempre più caldo appare la medusa luminosa

Avvistato alla Lecciona un esemplare di Pelagia noctiluca, particolarmente urticante. Il biologo Silvio Nuti: "Sono tipiche del Mediterraneo, ma non delle nostre coste".

Un tuffo a trenta gradi. Nel mare sempre più caldo appare la medusa luminosa

Il biologo marino Silvio Nuti, fondatore del centro di ricerca Cetus. Sotto l’esemplare di medusa viola alla Lecciona

Le meduse si sono prese il mare di un’estate che non vuole finire. A riva, trascinate su e giù dalla risacca, ne rotolano a decine arrivate ormai al termine del loro breve navigare. Sulla battigia i bagnini si muovono come rabdomanti stringendo tra le mani il legno dei retini, mentre i bagnanti si avventurano in acqua con un parente o un amico a fare da “palo“, che li orienta dall’alto ("Attento ne hai una sinistra, due bracciate e ne trovi una alla tua destra") durante una nuotata nel brodo salato che (forse) mai così tanto il sole aveva riscaldato.

"Da una ventina di giorni, e anche qualcosa di più, siamo a trenta gradi nei primi dieci centimetri sotto il pelo dell’acqua" spiega il biologo marino Silvio Nuti. E gli effetti di questa condizione, da clima subtropicale, stanno inevitabilmente mutando anche le dinamiche marine.

Così, insieme al più comune polmone di mare, con cui viareggini e versiliesi hanno da sempre familiarità, sulla nostre coste, da pochi anni, ha cominciato ad affacciarsi la pelagia noctiluca, nota come medusa luminosa. Piccola, rosata, e particolarmente urticante, "capace di provocare ustioni di secondo grado" dice l’esperto.

Ne ha fotografato un esemplare proprio ieri Gabriele Levantini, nelle acque della Lecciona immuni dal lavarone e così limpide da poter contare le increspature della sabbia sul fondo. "Parliamo di una specie molto comune del Mediterraneo – prosegue Nuti, fondatore del centro di ricerca Cetus che dal 2000 monitora il santuario dei cetacei – che nelle nostre zone potevamo trovare in particolare intorno alle isole, all’Elba e in Capraia, e che spinte dalla corrente, trovando un ambiente favorevole, è arrivata sulla costa meridionale e ora, governata dal vento, sta risalendo verso Nord. Quindi sì, sempre più di frequente capita di incontrare una pelagia noctiluca anche sulle nostre rive".

Il consiglio è mantenersi a debita distanza, perché oltre ai tantacoli ben visibili la medusa luminosa ha due filamenti impercettibili che possono allungarsi fino a trenta o quaranta centimetri.