Una botta di crack e coca. Adolescenti sfacciati di giorno sulle panchine

Il racconto del nostro cronista a spasso in piazza D’Azeglio al ritorno dal mare. Ma l’emergenza consumo di droga riguarda tutta la città e la Marina.

Una botta di crack e coca. Adolescenti sfacciati di giorno sulle panchine

I carabinieri hanno scoperto uno dei nascondigli usati dai pusher per evitare di essere sorpresi con troppa droga addosso

VIAREGGIO

Le giornate si sono scorciate, ma alle 19 è ancora giorno. C’è qualche famiglia che torna dalla spiaggia. I bambini sui passeggini, mentre madri e padri, carichi di borse, con formine e giochini, rufolano nelle borse alla ricerca delle chiavi dell’auto. Un paio di signore sono a spasso con il cane. Un aziano pensionato fa ritorno dal molo reggendosi al deambulatore su cui ha caricato retino e canne da pesca.

Mancano pochi minuti alle 19, di una tranquilla sera d’inizio settembre in piazza d’Azeglio, nel lato di fronte alla Galleria. Seduti su una panchina ci sono due adolescenti. Jeans strappati e t-shirt nera. Altri due sono in piedi, parlano tra di loro. Dall’altra parte della strada ne arriva un quinto. E si mette a sedere anche lui. Stanno armeggiando con qualcosa. Poi è un attimo. L’ultimo arrivato estrae dalla tasca un pacchettino. È una bustina di filtri per sigarette. Solo che dentro c’è dell’altro. Il ragazzo che gli è seduto a fianco ha una piccola cannuccia tra le labbra. Il tempo di fare una striscia e sniffa. Un altro invece preferisce scaldare quella polverina bianca e poi fumarla come se fosse una sigaretta qualsiasi. Invece è crack, così chiamato perché mentre i cristalli durante il riscaldamento emettono dei crepitii che richiamano alla mente un suono che sembra, appunto fare, crack.

A dare l’allarme sull’eccessivo consumo di droga nei giorni scorsi in un’intervista su queste colonne è stato l’imprenditore torrelaghese Athos Pastechi. Non che sia una novità, ben inteso. Le sostanze hanno sempre circolato. Ma adesso c’è un consumo ininterrotto a tutte le ore. Anche in pieno giorno. Così, sfacciatamente. Senza curarsi che, appunto, ci siano famiglie di ritorno da una giornata al mare o signore a spasso con il proprio cane. E il consumo alla luce del sole (anche se siamo quasi al tramonto) si porta dietro tutto quello che ruota intorno al mondo della droga. A cominciare dai piccoli pusher che fanno la spola nelle “piazze“ dello spaccio locale. E anche loro è possibile incontrarli a tutte le ore del giorno e della notte. Basta uno sguardo per capirsi, ma spesso non hanno timore alcuno e si propongono come se fossero ’’ambulanti’’ in regola. Tanto anche quando vengono fermati, al massimo, hanno pochi grammi: "è la dose personale, che male c’è" replicano stizziti alle forze dell’ordine. E il mercato è fiorente. Segno che la domanda c’è. Forse anche troppa.

Marco Principini