L’appuntamento è per le 9 di un lunedì bello frizzantino: è iniziato luglio, finalmente si entra nel cuore della stagione dopo una partenza a singhiozzo. Sulla passeggiata si assiepano le bancarelle del mercato. Un’auto blu parcheggia (quasi) puntuale, e dal sedile del passeggero scende il presidente della regione Eugenio Giani. È arrivato quasi per primo alla demolizione dell’ex Arlecchino. Da Firenze piomba anche l’assessore alle infrastrutture Stefano Baccelli, mentre la giunta camaiorese batte presenza quasi al completo. Finalmente, con l’arrivo del sindaco Marcello Pierucci, si parte, mentre una piccola folla di curiosi si assiepa sul lato del cantiere che guarda alla passeggiata.
Il tema della demolizione dell’Arlecchino è uno dei piatti forti della collezione primavera/estate, vuoi per l’importanza dell’investimento di riqualificazione (siamo sui 12 milioni di euro), vuoi per le polemiche sui tempi di attuazione. A inaugurare l’operazione è il presidente Giani, armato di martello. A stretto giro di posta, il prezioso utensile passa nelle mani di Pierucci, mentre Giani si fa dare addirittura un piccone. Qualche colpo ben piazzato – anche con un certo entusiasmo, va detto –, un paio di mattoni che saltano, i mocassini che si riempiono di terra. Poi le foto di rito, prima di lasciare spazio alle ruspe, protagoniste di uno spettacolo che richiama decine di spettatori. Primo luglio doveva essere, e primo luglio è stato, nonostante l’intoppo dell’amianto rinvenuto in quantità impreviste durante le operazioni di bonifica dello stabile. In capo a una mezz’ora, le due ruspe entrate in azione hanno demolito una discreta porzione dell’ultimo piano. Per chiudere la partita, serviranno almeno un altro paio di giorni. Poi si procederà con il cronoprogramma, piuttosto stringente: "Dobbiamo correre – commenta il sindaco Marcello Pierucci –; siamo pronti con la progettazione ed entro luglio andremo a gara con un appalto integrato. L’obiettivo è terminare l’edificio entro il 2025, per dedicarci nel 2026 alle piazze".
Intanto, la soddisfazione è tanta per questo primo punto messo a segno. "Un punto storico – continua Pierucci –; quest’area versava nel degrado ormai da tempo e sono orgoglioso che sia la nostra amministrazione quella che riesce a portare a compimento la rigenerazione urbana. Non si tratta solo dell’edificio: c’è piazza Castracani, e poi la riorganizzazione complessiva della passeggiata. Quest’area gridava vendetta tra inquinamento ambientale dettato dall’eternit, colonie di ratti che imperversavano su tutta la passeggiata e la presenza di senzatetto, con un grosso rischio sia legato all’amianto che a eventuali crolli. Una cosa del genere, a 50 metri dal mare, non ce la potevamo più permettere". Il risultato è stato possibile anche grazie ai tanti finanziamenti intercettati dal Comune.
"Questa è l’unica strada: oggi le capacità di spesa di un Comune si limitano alla possibilità di fare piccole manutenzioni. Per tutto il resto, servono finanziamenti sovracomunali, e in questo la Regione è stata molto presente, così come su altre questioni: ci stanno dando altri 700mila euro per il dissesto idrogeologico delle colline e ci hanno aiutato su Balza Fiorita, che non avremmo potuto riaprire senza l’aiuto regionale".
Daniele Mannocchi