Torna a casa. Lassie no, ma Cristiano Tomei sì. Perché sarà lui l’executive chef del ristorante nella cupola del nuovo mercato ittico. L’apertura avverrà l’anno prossimo, ma presto, già a luglio, inaugurerà il bar dove il cuoco stellato viareggino proporrà vini, cocktail, e aperitivi con crudité di verdure e di mare. Ovviamente Tomei, conosciuto ovunque per le sue trasmissioni televisive, manterrà il proprio ristorante a Lucca, L’Imbuto
"Mi fa piacere che stia nascendo questa collaborazione con la Cittadella della Pesca – spiega Tomei – E’ un progetto molto bello e coi piedi per terra. Prima apriremo il bar con una bella selezione di vini e aperitivi. Qui serviremo le crudité vegetali e di mare. Il prossimo anno avvieremo la ristorazione e poi, questo è l’obiettivo, un nuovo laboratorio di preparazione e cottura di prodotti ittici coi marchi Tomei e Mercato ittico di Viareggio".
La linea del ristorante è in gestazione, ma Tomei padroneggia sia le tecniche moderne che la cucina tradizionale. E non è escluso che già al bar si troveranno i sugarelli. "Un punto dell’accordo con Antonella Malfatti – aggiunge lo chef – è che con grande intesa ci siamo detti che non esiste pesce povero e pesce ricco. Quindi ci sforzeremo per valorizzare l’opera dei pescatori viareggini che continuano ad andare per mare nonostante mille difficoltà: dal costo del gasolio ai cambiamenti climatici, Il pescato di Viareggio, col suo maschio di qualità, deve essere riconosciuto come un’eccellenza".
Ma, oltre al pesce, il ristorante si avvarrà di altri prodotti di valore e sempre del territorio. "Useremo il meglio della nostra orticoltura e anche dei prodotti selvatici spontanei, come le erbe delle Pinete e della Versilia – dice Cristiano – Già al bar, per esempio, porterò i prodotti agricoli che produco io stesso nella mia azienda “Manunta“, e l’olio extra vergine di oliva sempre di mia produzione con l’etichetta “Laura“: Laura è mia moglie". Le aspettative di Tomei me della Cittadella vanno ben al di là di una ristorazione da cooperativa dei pescatori. Sicuramente ci saranno piatti creativi, ma anche qauelli della tradizione. E il ristorante, forte della sua posizione tra la diga foranea e il porto, offrirà ai clienti una visuale esclusiva e irripetibile: dal Parco al mare, dal porto coi mega yacht a Viareggio, le Apuane e la Versilia.
Come la pesca viareggina, se l’Unione europea non l’azzoppa, anche Cristiano Tomei è sulla cresta dell’onda. A settembre in Calabria riceverà dal consorzio di tutela della cipolla di Tropea il premio "Cuoco dell’anno". E lui, con solide radici nella tradizione viareggina, si rende conto che oramai il cuoco è molto più prezioso e raro di uno chef. Perché, salvo rari casi, gli stellati di solito non usano sugarelli, ciortoni e boghe. Ma oltre ai benefici per la salute, questi pesci una volta definiti poveri sono bontà tipiche della pesca viareggina. E la loropromozione sarà un aiuto pertante motobarche. "Faremo sapere ovunque che il pescato di Viareggio è un’eccellenza, e che l’eccellenza non è fatta solo di branzini e scampi".