DANIELE MANNOCCHI
Cronaca

Una task force di pronto intervento. Macchia d’olio monitorata coi droni

Testati i tempi di reazione della Capitaneria. Attivato il protocollo di sicurezza italo-francese-monegasco. Imbarcati su una motovedetta anche i sindaci Del Ghingaro e Giovannetti: le concitate fasi dell’emergenza.

Una task force di pronto intervento. Macchia d’olio monitorata coi droni

Una task force di pronto intervento. Macchia d’olio monitorata coi droni

Sono da poco passate le 9 quando le prime imbarcazioni della Guardia Costiera si allineano al molo di fronte alla sede operativa. Sta per partire l’esercitazione anti inquinamento organizzata nell’ambito dell’accordo ’Ramoge’ che vede coinvolti Italia, Francia e Principato di Monaco. E infatti eccoli, i referenti della Marina d’Oltralpe, scortati dai colleghi italiani, mentre il cielo inizia a essere sorvolato dagli elicotteri.

È vero, si tratta solo di una simulazione. Ma è stata organizzata nel modo più realistico possibile, in modo da testare i tempi di reazione e le attività di contrasto a eventuali sversamenti di sostanze nocive in mare. Quando alla centrale operativa arriva il primo allarme – in mare sono stati rilasciati lolla di riso e pop corn assolutamente innocui, ma che ben si prestano all’atto pratico – la Capitaneria di Porto di Viareggio dispiega uomini e mezzi per una prima risposta. Il corpo guidato dalla comandante Silvia Brini è il primo presidio sul territorio: la sua competenza arriva a 40 miglia dalla linea di costa. Ma lo sversamento simulato è troppo ingente per essere affrontato dal solo presidio viareggino, e così scatta l’allarme che porta al coinvolgimento del Ministero dell’Ambiente e all’attivazione dei protocolli di ’Ramoge’.

Dal porto di Livorno fa rotta verso nord la Nos Taurus, la nave anti inquinamento del Ministero dell’Ambiente. E al contempo si attivano i partner, con l’intervento di imbarcazioni francesi e monegasche. Non solo: pure la Marina Militare, la Guardia di Finanza e l’Agenzia europea per la sicurezza in mare inviano i propri mezzi, mentre la macchia d’inquinamento in mare viene monitorata con droni ed elicotteri che rimandano le immagini in presa diretta alla centrale operativa della Capitaneria di Porto, collegata con le amministrazioni locali, il Ministero e tutti i soggetti coinvolti nell’operazione.

Le varie fasi della simulazione avvengono sotto l’occhio vigile di vari attori: la centrale operativa è stata visitata due giorni fa dal primo cittadino di Camaiore Marcello Pierucci, mentre ieri i sindaci Giorgio Del Ghingaro (Viareggio) e Alberto Giovannetti (Pietrasanta) sono stati ricevuti e addirittura imbarcati su un natante della Capitaneria di Porto per seguire in presa diretta l’andamento delle operazioni. Inoltre, il Ministero dell’Ambiente ha inviato in loco la sua dirigente Emanuela Spadoni, addetta in modo specifico alla tutela del mare e delle coste.

L’operazione va avanti per tutta la mattinata e buona parte del primo pomeriggio: la maggior parte della flotta – una decina di battelli in tutto – si occupa di delimitare nel più breve tempo possibile l’area a rischio, in cui sono stati sversati la lolla di riso e i pop corn, in modo tale da evitare che la macchia di sostanze inquinanti si propaghi e si allarghi fino a scappare di mano. A quel punto, entrano in azione la Nos Taurus e la sua omologa francese, che iniziano ad aspirare le sostanze per ripulire il mare dgli inquinanti.

I risultati dell’operazione saranno illustrati oggi in un primo briefing in programma al Principino, che chiuderà la tre giorni viareggina. Dopodiché, un nucleo di esperti scandaglierà con attezione tutti i dati a disposizione per produrre un report conclusivo da cui ripartire per trarre eventuali indicazioni volte a migliorare le prestazioni e la tempestività delle risposte in futuro, qualora – ma si spera non accada mai – si dovesse passare dalla simulazione alla realtà.