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La presidente Barsi interviene sull’ipotesi di accordo tra Comune e Henraux
Sulla vicenda degli usi civici scende in campo il Cai. Esprimendo "preoccupazione che l’Altissimo e le aree sulle quali la Henraux intende estendere l’escavazione siano tutelate per il loro evidente valore ambientale e paesaggistico".
"È accaduto che dopo un contenzioso ultra trentennale tra i frazionisti e la Henraux – riassume la presidente Benedetta Barsi – è intervenuto il Commissario agli Usi Civici con una sentenza secondo la quale quasi 2 milioni di metri quadrati del Monte Altissimo sono stati “erroneamente” iscritti al catasto da Henraux come propri, quindi da restituire al Demanio collettivo e civico. Questa sentenza è stata impugnata da Henraux che ha però voluto anticipare il pronunciamento promuovendo una richiesta di conciliazione che avrebbe dovuto essere trattata dalla stessa Henraux con i frazionisti.
Ma la Corte d’Appello non ha avallato la mancata convocazione delle elezioni dell’Asbuc da parte della Regione, ha invece disposto che questa debba dare corso alla nomina della rappresentanza dei frazionisti e ha fissato una nuova udienza per il 4 marzo. E di nuovo gli enti hanno giocato le loro carte per mettere fuori gioco i frazionisti individuando i rappresentanti per sorteggio e non per elezione.
La democratica costituzione della Asbuc – chiude Barsi – sarebbe stata un passaggio importante verso la civiltà: questa vicenda ha scavato un baratro tra gli enti e il rispetto dell’ambiente e dei cittadini, distanza che la Regione ha voluto marcare anche geograficamente, disponendo che il sorteggio dei frazionisti si svolgesse a Grosseto.