
L’avvocato Michela Bertolozzi è la presidente di «Nati liberi Versilia», che gestisce il rifugio per cani a Pietrasanta
Insieme in inverno nella propria casa in città, insieme anche al mare quando arriva la bella stagione. O se proprio è impossibile portare il proprio cane in viaggio, per lo meno affidarlo a persone o strutture sicure. Trattandolo come un membro della famiglia, come un affetto da cui non staccarsi mai. Non come un giocattolo o un passatempo di cui sbarazzarsi. Secondo "Nati Liberi Versilia" ben vengano quindi gli stabilimenti balneari e gli alberghi che li ospitano senza problemi, ma le alternative ci sono e non a caso per l’associazione, che da tanti anni gestisce il rifugio per cani in via Saponiera a Pietrasanta, inizia proprio ora uno dei periodi più delicati. I volontari, come spiega la presidente Michela Bertolozzi, nelle prossime settimane saranno impegnati più che mai a dispensare consigli ai proprietari degli amici a quattro zampe.
Qual è lo scoglio più grosso? "Quando si avvicina la stagione estiva ci raccomandiamo con i proprietari dei cani di contattarci se hanno bisogno di consigli su come gestire il proprio animale. Perché non è giusto rinunciare alla vacanza, ma abbandonare il proprio cane è sicuramente peggio e inaccettabile. Anzi non prendere un cane, che è un impegno per la vita. Chi invece sa di non poterlo affidare a qualcuno non lo prenda proprio, e faccia, al limite, il volontario".
Possibili alternative? "Esistono le pensioni per i cani, che lo fanno di professione e stanno crescendo sempre di più anche in Versilia. Senza dimenticare i dog sitter. In genere comunque c’è chi riesce a lasciarli ad amici o parenti, ma quando facciamo il pre-affido chiediamo sempre se c’è un appoggio in caso di vacanza. Se poi non fosse davvero possibile affidarlo a qualcuno, credo che le strutture che accolgono i cani siano un valido aiuto".
Ci sono vari stabilimenti balneari e alberghi pet-friendly. "Certamente è una cosa positiva. In alcuni bagni c’è anche un’apposita tenda per i cani. Più strutture accolgono i cani e meno difficoltà creano alle persone: è un aiuto importante. Ma serve comunque ragionevolezza e con questo intendo dire che bisognerebbe evitare al cane le ore più calde e affollate. Ad esempio, chi alloggia in hotel e va in spiaggia alle 14 può lasciarlo in camera".
Le strutture pet-friendly scongiurano il fenomeno dell’abbandono? "Non sono d’accordo. Ripeto, sono senz’altro un aiuto, ma voglio sperare che non ci sia alcun nesso tra causa ed effetto con gli abbandoni, che è invece un problema di mentalità e sensibilità. Una persona degna di questo nome piuttosto rinuncia alla vacanza. Chi abbandona è un criminale che lo tiene in casa per un anno come un giocattolo e poi se ne disfa commettendo tra l’altro un reato. E talvolta creando pericoli pubblici come chi li abbandona in aree di sosta sull’autostrada con potenziali rischi per l’incolumità altrui".
Molti di voi sono anche proprietari di cani: come vi comportate quando andate in vacanza? "Tra volontari ci aiutiamo e facciamo rete. A regola portiamo il cane con noi, ma nei casi più difficoltosi ci diamo una mano e contiamo l’uno sull’altro".
Daniele Masseglia