Daniele Masseglia
Cronaca

Danni alle sculture di Giò Pomodoro, sconcerto in parrocchia: il vandalo frequenta la chiesa

Il parroco del Duomo è sconcertato. Chi ha danneggiato le opere di Pomodoro gravita spesso in canonica

Don Roberto Canale si è insediato in Duomo lo scorso gennaio

Don Roberto Canale si è insediato in Duomo lo scorso gennaio

Pietrasanta (Lucca), 28 giugno 2024 – Dispiacere e imbarazzo. Delusione e sconcerto. In questi giorni alla parrocchia di San Martino non tira una bella aria, sia in canonica che tra i fedeli, e non potrebbe essere diversamente. Il 42enne denunciato per danneggiamento dai carabinieri della stazione di Pietrasanta per aver vandalizzato le quattro sculture di Giò Pomodoro esposte nel Battistero di via Garibaldi appartiene infatti alla cerchia della stessa parrocchia. Una pecorella smarrita, verrebbe da dire evangelicamente, ma nessuno in realtà ha voglia di cimentarsi in metafore e citazioni.

I sospetti caduti su un collaboratore della parrocchia del Duomo vengono confermati dallo stesso parroco don Roberto Canale, arrivato a Pietrasanta a metà gennaio e alle prese ora con un grattacapo non da poco. In lui prevale lo spirito del "pastore” e un profondo senso di pietà umana, ma la delusione è tanta. Di fronte alla domanda se quel collaboratore verrà mandato via don Roberto non se la sente di rispondere in modo diretto. Fa capire che c’è rimasto male, e non solo lui, e che prima o poi cercherà un confronto faccia a faccia. Nient’altro.

"Posso solo dire che quella persona verrà aiutata – dice al telefono, centellinando con cura le parole – oltre al fatto che dovrà fare il suo percorso perché dovrà rispondere penalmente del brutto gesto che ha commesso. Ma ricordo che si tratta di una persona che ha delle difficoltà e che è seguita da apposite strutture. Una persona che è quindi conosciuta ai servizi sociali e che pertanto continuerà ad essere affiancata. Nessuno lo lascerà solo".

Anche don Roberto in queste ore sta ricevendo telefonate e messaggi da parte di fedeli che mai avrebbero pensato che un collaboratore del Duomo potesse arrivare a danneggiare delle opere d’arte. Tra l’altro dopo essersi procurato un attrezzo da muratore (tipo punteruolo), come accertato dai carabinieri durante la loro indagine-lampo che ha portato a identificare il 42enne e a denunciarlo. Quanto al futuro del danneggiatore, don Roberto ribadisce ampie garanzie di assistenza sul piano socio-sanitario. Ma non si sbilancia su quanto avverrà in canonica: "Vediamo se accetterà anche il mio aiuto", si limita a dire il parroco del Duomo a conclusione di una vicenda che non avrebbe mai pensato di vivere in questa sua nuova avventura sacerdotale.